CHIOGGIA - Isola Verde di nuovo senza spiaggia.
DANNI ULTERIORI
Venerdì è stata la giornata peggiore: ai danni dei giorni precedenti se ne sono aggiunti altri, prima ancora che gli operatori avessero il tempo di riparare qualcosa e il risultato, spiega Giuliano Boscolo Cegion, presidente degli albergatori di Sottomarina, «è stato il dimezzamento della spiaggia, da 50 a 25 metri». L'anno scorso, a quest'epoca, lo scenario era lo stesso: mare sempre più vicino alle recinzioni, alle strutture, alle dune e arenili assottigliati. La Regione è intervenuta con un ripascimento in più fasi: migliaia e migliaia di tonnellate di sabbia prelevate alla foce del Brenta e trascinate a ricomporre la spiaggia di Isola Verde. Appena a fine settembre, un sopralluogo dei tecnici comunali aveva sancito il ripristino degli arenili, poco più di un mese dopo siamo punto e a capo. Serve altra sabbia che, a primavera, qualche altra mareggiata, quasi sicuramente, si porterà via, riducendo le potenzialità economiche degli stabilimenti balneari dell'Isola e dei villaggi turistici.
Un meccanismo perverso, che si ripete da molti anni ma che «i cambiamenti climatici hanno reso ancor più frequente - dice Cegion dobbiamo prenderne atto e comportarci di conseguenza». Come? «Potenziare le difese fisse» quali, appunto, dighe e pennelli, ma c'è già qualcuno che avverte che non basta più, che occorre pensare a un piano continuo di ripascimenti, lungo tutto l'arco dell'anno, per tenere sotto controllo la situazione. Del resto il tentativo, compiuto per va amministrativa, di "allungare" su spiaggia libera gli ambiti di alcune concessioni, per "risarcire" gli operatori della perdita di superficie commerciale, attuato quest'estate, ha dato il via a una sequela di polemiche e ricorsi giudiziari che difficilmente ne permetteranno la riproposizione. Cosa resta? Solo portare altra sabbia, ogni volta che ce ne sia la necessità. E poi ci sono i rifiuti che abbondano. La mareggiata, infatti, ha scaricato sulla spiaggia tonnellate di detriti trascinati dai fiumi (Adige, Bacchiglione e Brenta sfociano tutti sul litorale di Chioggia) e sospinti a riva dalle onde, detriti che occorrerà raccogliere e smaltire, prima di aggiungere nuova sabbia.