Lauree e addii al celibato spinti:
da Sgarbi a Daverio coro di critiche

Mercoledì 4 Maggio 2016
Lauree e addii al celibato spinti: da Sgarbi a Daverio coro di critiche
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VENEZIA - Multe e lavori socialmente utili per chi sporca, danneggia o offende Venezia. La proposta arriva da Ernesto Pancin, direttore dell'Aepe (Associazione pubblici esercizi di Venezia) e riguarda le feste eccessivamente alcoliche o volgari che sempre più frequentemente si tengono tra calli e campielli della città. «Festa di laurea o addio al celibato poco cambia - afferma Pancin - la goliardata, la "costumata" e lo scherzo ci stanno, la maleducazione no e questi atteggiamenti dementi di denudarsi, insozzare con uova e farina la città o peggio, ubriacarsi per poi vomitare o urinare nelle calli, vanno puniti. Non solo con delle multe ma anche con lavori socialmente utili per una decina di giorni a Venezia: mettiamoli a pulire la città che hanno insozzato o a raccogliere le cacche dei cani».

Philippe Daverio, storico dell'arte, si troverebbe d'accordo con un eventuale ordinanza che limiti il malcostume. «Io sono un libertario - spiega Daverio - quindi fatico a "bloccare" le cose, però il buon gusto va salvato. Venezia sopporta già il Carnevale, periodo limitato, si facciano le feste di addio al nubilato e celibato in quel periodo, che qualche esibizione in più, cambia poco». Tutto gira attorno al concetto di "festa" su cui si esprime Vittorio Sgarbi: «Non si possono limitare le feste, a cui sono favorevolissimo.

Ma le feste hanno dei luoghi in cui festeggiare, non sono schiamazzi di idioti per strada».

Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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