Laurea falsa per la promozione, dirigente regionale condannato

Sabato 27 Ottobre 2018 di Gianluca Amadori
Giovanni Artico con l'ex assessore Renato Chisso
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VENEZIA-  Per diventare dirigente della Regione Veneto il trevigiano Giovanni Artico dichiarò di essere in possesso della laurea in Scienze politiche «conseguita il 13 aprile 1993 presso l’Università di Trieste». In realtà l’unico titolo di cui si fregia è quello di “doctor honoris causa” rilasciato dall’Universitas Internationalis Studiorum Superiorum “Pro Deo” di New York. Per questo motivo Artico, 58 anni, residente a Cessalto, è stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione (pena sospesa), nonché al risarcimento di 20 mila euro per il danno morale provocato alla Regione Veneto, costituitasi parte civile con gli avvocati Francesco Rossi e Chiara Tomiola.
 Nella sentenza, letta ieri pomeriggio a conclusione di un processo celebrato con rito abbreviato, il giudice per l’udienza preliminare di Venezia, Roberta Marchiori, ha anche disposto la confisca di oltre 336 mila euro, pari allo stipendio illecitamente percepito dal dirigente privo della laurea obbligatoria, dal 1 gennaio del 2014 al 31 dicembre del 2015. Se la sentenza sarà confermata lo Stato potrà incamerare l’ingente somma rivalendosi anche su beni immobili dell’ex dirigente. 
Il procuratore aggiunto Stefano Ancilotto ha chiesto un anno e quattro mesi, evidenziando la truffa commessa ai danni della Regione attraverso la falsità della dichiarazione da lui resa nel 2013, per ottenere l’incarico dirigenziale a tempo determinato. Il rappresentante della pubblica accusa ha sottolineato come analoga dichiarazione fosse stata resa fin dal 2005, per ottenere i precedenti incarichi dirigenziali, ma quei fatti sono ormai coperti da prescrizione. 
Artico, assistito dall’avvocato Rizzardo Del Giudice, si è difeso respingendo ogni accusa, sostenendo che il titolo conseguito degli Stati Uniti è valido e, poiché risalente al 1993, non era necessaria alcuna procedura di riconoscimento in Italia. Quanto alla dichiarazione sostitutiva contestata come falsa, l’ex dirigente si è giustificato spiegando che la dizione «conseguita» fu scritta per errore al posto del termine «consegnata», in quanto effettivamente l’attestato fu da lui ricevuto a Trieste. Il gup Marchiori non ha però ritenuto fondate le tesi difensive: le motivazioni della sentenza di condanna saranno depositate entro il prossimo 15 gennaio. L’avvocato Del Giudice ha già annunciato che presenterà appello.
Artico, che è stato anche sindaco di Cessalto tra il 2002 e il 2012, approdò in Regione nel 2005, ottenendo incarichi dirigenziali a termine, più volte rinnovati, per ottenere i quali era ed è tuttora obbligatorio essere in possesso della laurea. Ad accorgersi dell’esistenza di un problema relativo al titolo di studio dichiarato da Artico sono state le stesse strutture regionali, le quali hanno presentato una segnalazione in Procura lo scorso anno, facendo scattare l’inchiesta penale.
Artico, per anni alla guida del piano di disinquinamento della laguna di Venezia, nel giugno del 2014 fu arrestato nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo Mose con l’accusa di corruzione: la Procura gli contestava, in qualità di dirigente vicino all’allora assessore regionale per le Infrastrutture, Renato Chisso, di aver usato la sua posizione per far ottenere vantaggi alla Mantovani costruzioni, ottenendo in cambio l’assunzione della figlia e consulenze per il suo avvocato. Il dirigente restò in carcere per 24 giorni, per poi essere assolto con formula dubitativa il 30 novembre 2015, dopo essersi dimesso dalla Regione Veneto. Artico ha chiesto di essere indennizzato per l’ingiusta detenzione sofferta e, nei prossimi giorni, il caso sarà discusso di fronte ai giudici della Corte d’appello.
Ultimo aggiornamento: 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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