Esenzione Irpef per le pensioni, la Fervicredo vince la battaglia

Lunedì 12 Dicembre 2016
Il presidente Mirko Schio
MARGHERA  - “L’esenzione dall’Irpef per le pensioni di vedove e invalidi delle Vittime del Dovere è legge. Ce l’abbiamo fatta e finalmente si accorcia l’ingiustificabile e assurda disparità fra vittime del terrorismo e della criminalità e del dovere”. Con queste parole l'ex agente di Ps Mirko Schio, presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), sintetizza la propria oddisfazione dopo l’approvazione della Legge di Bilancio che, traducendo in disposizione normativa una proposta dell'onlus, prevede l’esenzione dall’Irpef per le pensioni di vedove e invalidi appartenenti ai Comparti Difesa Sicurezza e Soccorso divenuti  Vittime del Dovere, introdotta grazie all’emendamento del deputato on. Sottanelli. 

"L’esenzione Irpef per le  pensioni di vedove e  invalidi arriva come un premio al nostro impegno - ricorda Schio -  ma soprattutto come il necessario riconoscimento che non c’è lutto o dolore che possa impegnare maggiormente lo Stato se non quello dei suoi servitori più fedeli e delle loro famiglie. Si supera così un’ingiustizia gravissima, che fino ad oggi ha visto i beneficiari delle pensioni pesantemente lesi nell’usufruire in concreto del riconoscimento del loro status. Vedove che praticamente non hanno potuto contare su pensioni svanite puntualmente e quasi interamente in tasse, e Feriti privati persino di buona parte di quanto gli spetta in maniera sacrosanta. Siamo fermamente convinti che questo importante passo avanti non sia altro che qualcosa di dovuto alle Vittime ed ai loro Familiari e però non possiamo che esprimere un profondo e sentito ringraziamento a chi come l'ex viceministro veneziano Zanetti e lo stesso Sottanelli ha voluto e saputo andare al di là delle solite e spesso vuote parole di finta solidarietà riservate a chi ha pagato il più alto prezzo per servire lo Stato, producendo fatti e dimostrando un’attenzione che non può che riempirci di speranza. La speranza di non doverci più battere per il riconoscimento e la piena attuazione di quelli che sono diritti sacrosanti delle vittime del dovere e della criminalità e dei loro familiari; la speranza che finalmente le vittime posano essere messe al primo posto, soprattutto davanti ai carnefici, e indipendentemente da quale sia la mano violenta che ne ha devastato le vite”. 

 
Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 20:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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