VENEZIA - Centosettantasei morti sulle strade extraurbane, 128 su quelle urbane, 17 in autostrada. Totale: in Veneto 321 decessi nel 2022. E cioè 36 in più rispetto all'anno precedente. In aumento anche gli incidenti (13.220 contro i 12.403 del 2021) e i feriti (17.286 contro 16.512). È quanto emerge dal rapporto Aci-Istat declinato in chiave veneta. «L'aumento delle vittime dice Giorgio Capuis, presidente del Comitato veneto Aci non è un bel segnale. È vero che trent'anni fa si moriva molto di più (1991 i morti in Veneto furono 718, più del doppio dello scorso anno) e che oggi il parco veicolare è davvero consistente arrivando a superare quota 4 milioni 260mila veicoli.
Incidenti stradali in Veneto: i dati
Il rapporto Aci-Istat, per quanto riguarda il Veneto, evidenzia 39 vittime tra i pedoni (sui 1.126 finiti investiti). Guardando la distribuzione per età, le vittime risultano concentrate nelle classi 65 anni e oltre (49 morti) e 30-44 (47) per gli uomini, tra i 60-64 anni (7 vittime) e 65 ed oltre (9) per le donne. Dei 13.220 incidenti, 3.552 hanno interessato veicoli isolati, 8.859 hanno coinvolto due veicoli, 887 tre veicoli, 178 tra 4-5 veicoli, 13 tra 6-10 veicoli e uno oltre 10 veicoli. Gli scontri frontali e frontali laterali rappresentano la fetta più grossa: 5.699. Seguiti dai tamponamenti, 2.187. Il dato del Lis (Rapporto localizzazione incidenti stradali) sulle strade più pericolose è ancora aggiornato al 2021: due anni fa in Veneto la strada più pericolosa era la statale 14 bis di Mestre (cioè via Martiri della libertà tra Mestre e Venezia) con 4,32 incidenti per chilometro; al secondo posto la statale 147 nel tratto di Altichiero con 3,15 incidenti per chilometro; al terzo posto il tratto a due corsie dell'A4; a seguire il raccordo di Marghera della Romea, la statale 516 Piovese, la 103 Pontebbana.
I morti
Perdite di vite umane e non solo. A livello nazionale il costo sociale degli incidenti stradali rilevati da Polizia stradale, Polizia locale e Carabinieri, di cui Istat e Aci hanno aggiornato i parametri, ammonta a quasi 18 miliardi di euro nel 2022 (0,9% del Pil nazionale). «Un dato - dice Capuis - che ripartito per le 20 regioni italiane, vale circa 900 milioni di euro per il Veneto: un impatto significativo che giustifica l'impegno delle istituzioni su questo fronte, prima fra tutte la Regione che, rispetto allo scenario nazionale, brilla per i suoi investimenti anche in forme innovative di prevenzione». Per indice di mortalità - aggiunge ci sono numerose regioni messe peggio del Veneto «nonostante il nostro territorio regionale sconti il fatto di dover fare i conti con alti volumi di traffico di attraversamento».