Incidente in Canal Grande, cocaina
e hashish nel sangue del gondoliere

Venerdì 23 Agosto 2013
Incidente in Canal Grande, cocaina e hashish nel sangue del gondoliere
VENEZIA - Era drogato il gondoliere coinvolto nell'incidente di sabato scorso a Venezia, quando un vaporetto si scontrato con una gondola ferendo mortalmente un turista tedesco, Jaochim Vogel. Nel sangue del "pope" sono state trovate tracce di cocaina e hashish. Il giovane, Stefano Pizzaggia, stato iscritto nel registro degli indagati.



Entra dunque in scena anche la droga nell'incidente sul Canal Grande. Le espressioni di solidarietà dei gondolieri, i bei gesti dei soccorsi, fanno a pugni adesso con gli esisti dei test tossicologici dai quali è emerso che il "pope" 25enne alla guida della gondola vittima dello speronamento del vaporetto era sotto l'effetto di stupefacenti. Un referto che potrebbe non cambiare nulla nelle responsabilità dell'incidente, ma porta anche il gondoliere Stefano Pizzaggia nel registro degli indagati del pm Roberto Terzo.



Con lui salgono a quattro gli indagati per il tragico scontro di sabato scorso, quando il Canal Grande sembrava una tangenziale a Ferragosto, tanto era intasato di vaporetti, gondole e taxi. I primi a finire sotto l'occhio della magistratura erano stati il pilota del vaporetto coinvolto, Manuele Venerando, e quelli di altri due battelli pubblici dell'Actv in manovra. Pizzaggia, vittima dello scontro, potrebbe dover rispondere a sua volta di concorso in omicidio colposo, come conseguenza di altro reato, l'assunzione di droga. Non si conosce ancora quali siano le quantità di stupefacente riscontrate nel sangue del giovane dopo l'incidente; spetterà al magistrato stabilire se le sostanze avessero compromesso, e in che, il suo stato psico-fisico mentre portava la gondola.



Questo mentre, terminata l'autopsia che ha confermato lo schiacciamento toracico come causa della morte di Vogel, si avviano in Germania i preparativi per i funerali del criminologo 50enne. Si terranno venerdì 30 agosto a Tubinga. Alle esequie parteciperà anche una delegazione di venti gondolieri, guidati dal presidente dell'Ente Gondola, Nicola Falconi. Non ne farà parte naturalmente Pizzaggia, che fino a ieri sembrava dovesse essere anch'egli della delegazione.



Quello dell'uso di stupefacenti tra i gondolieri non è certo un problema nuovo per la categoria. Un mese fa, sulla spinta di una campagna mediatica, lo stesso Falconi aveva scritto una lettera all'Avvocatura Civica chiedendo lumi sulla possibilità di sottoporre i "pope" a test per alcol e droga che ne dimostrino l'idoneità, come avviene per chi conduce mezzi di trasporto pubblico Il quesito, ha spiegato Falconi, riguarda il fatto che i circa 400 gondolieri veneziani sono lavoratori autonomi, anche se su licenza data dal Comune. Si tratta di capire se prevalga da parte la considerazione del loro ruolo pubblico e quindi se il datore di lavoro - il Comune o lo stesso Ente Gondola - li possano sottoporre ai test. Contestualmente l'amministrazione di Ca' Farsetti sta procedendo a tappe forzate al ridisegno del traffico acqueo in Canal Grande. Sono venti i punti critici da affrontare per risolvere il caos di barche e vaporetti nel canalazzo, principale imputato della morte di Vogel.



L'assessore alla mobilità Ugo Bergamo sta lavorando a piccola rivoluzione del traffico, non escludendo l'introduzione di 'fasce orarie' per il Canal Grande. Un piano che comprenderà anche i controlli dei vigili urbani, la permanenza dei pontili e le concessioni ai privati, la riconsiderazione degli stessi approdi lungo tutto il Canale di taxi, vaporetti Actv e gondole. Un'attività istruttoria iniziata oggi e che Bergamo conta di sottoporre già lunedì sera al vaglio del sindaco Giorgio Orsoni.





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Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 15:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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