"Homo faber economy", soldi e innovazione per il rilancio delle imprese artigiane di qualità

Sabato 2 Marzo 2024 di Marta Gasparon
Il campus economico di Ca' Foscari a San Giobbe

VENEZIA - L'alto artigianato veneziano punta all'innovazione, per un approccio che garantisca alle realtà del territorio di rimanere al passo coi tempi. Coniugando il saper fare della tradizione locale alle nuove competenze manageriali e tecnologiche, necessarie per essere sempre più competitivi nel panorama nazionale e internazionale. Sbarca in laguna il progetto "Homo faber economy", destinatario del finanziamento I.C.O.N.A della Regione (circa 242mila euro) e promosso da Ca' Foscari in collaborazione con Fondazione di Venezia e Upskill 4.0.
Un'iniziativa presentata ieri al Campus economico di San Giobbe, il cui obiettivo è quello di rigenerare il tessuto sociale ed imprenditoriale della città d'acqua con un percorso della durata di 18 mesi. Il tutto grazie all'esperienza maturata dal Dipartimento di Management proprio nel campo dell'innovazione.
Fino a settembre 2025 i lavoratori di 12 realtà artigiane avranno la possibilità di beneficiare di un percorso di crescita nell'ambito delle trasformazioni legate al piano strategico dell'azienda, di una formazione in tema di tecnologie 4.0 e di alcuni confronti nazionali ed internazionali attraverso il dialogo messo in campo con 7 istituzioni partner: Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, Artex, Les Ateliers de Paris, Cockpit Studio, Babled Design, Le Mobilier national e Venezia da Vivere.

L'OBIETTIVO
«Il saper fare unito all'idea di innovazione: questo ciò a cui miriamo.

Nel tempo il contesto è cambiato, a noi il compito di rinnovarci, nella consapevolezza che il tema dell'intelligenza artificiale oggi tende ad occupare uno spazio sempre più importante. Senza tecnologia, un salto di qualità non lo potremmo fare: è necessaria per crescere dal punto di vista manageriale», le parole di Stefano Micelli, presidente dello spin-off Upskill 4.0. Queste le realtà imprenditoriali aderenti: Martina Vidal, che realizza biancheria di lusso per la casa con il merletto di Burano, Antonia Sautter, stilista e ideatrice de "Il ballo del doge", la fornace Orsoni Venezia 1888 che produce tessere di mosaico, Ramosalso, marchio specializzato nel riuso creativo e Tabinotabi, in tessuti realizzati con filati vegetali organici ad alta tecnologia. E ancora, Marisa Convento, creatrice di gioielli in perle di vetro di Murano, Paperwool, che dà vita ad oggetti in carta, Made with patience, laboratorio di moda etica, Agnese Lunardelli dell'azienda di design del legno, Andreina Brengola, che crea gioielli da materiali industriali, Amourrina, marchio di gioielli realizzati a Murano e Perlamadre Design, atelier di perle e monili contemporanei.

LE FASI
La prima fase procederà fino a settembre 2024 e consisterà nella promozione del progetto, fra workshop, seminari e visite alle realtà imprenditoriali del Veneto, per favorire il dialogo fra realtà d'eccellenza.
La seconda (fino a maggio 2025) permetterà poi di avviare un percorso di moduli formativi per trasmettere competenze digitali e imprenditoriali ai partecipanti, mentre l'ultima consisterà in un'attività di consulenza per supportare i partecipanti nella pianificazione delle loro idee imprenditoriali. «In passato ha detto l'assessore Simone Venturini l'artigianato era percepito come una sorta di piano B, ma poi c'è stato un rimescolamento delle carte. A Venezia, oggi, una comunità dell'alto artigianato esiste. Ma c'è un tema importante: quello dei giovani, per capire come avvicinarli a questo mondo e consentire loro di lavorare in città». «Questa pluralità di sottosettori l'invito di Michele Bugliesi, presidente della Fondazione di Venezia va conservata».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci