San Giuliano, futuro è rock: il parco tornerà ad ospitare grandi eventi

Domenica 15 Gennaio 2017 di Elisio Trevisan
San Giuliano, futuro è rock: il parco tornerà ad ospitare grandi eventi
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Un concerto di quelli che dai tempi dell'Heineken Jammin' Festival non si vedevano a Mestre, e in particolare al parco di San Giuliano, con un gruppo straniero di fama internazionale. Per il resto, nome, luogo e data, bisogna aspettare che il sindaco annunci ufficialmente l'iniziativa sulla quale sta lavorando. E sarà solo l'inizio perché a Luigi Brugnaro non interessa sprecare energie per un evento sporadico ma vuole riportare il Parco ai fasti dell'Heineken. San Giuliano, inoltre, sarà un nuovo centro di propulsione per gli eventi a Venezia ma non sarà l'unico.

D'altro canto già l'anno scorso, dopo che persino il Salone Nautico se n'era andato (e poi aveva abbandonato anche da Mestre in seguito al fallimento di Expo Venice), in giugno il Parco ha ospitato il Challenge Venice, uno degli appuntamenti internazionali più attesi dagli amanti del triathlon che ha portato 800 atleti da cinque continenti e che tornerà anche quest'anno essendo entrato nel Circuito mondiale che conta 44 gare distribuite in 21 Paesi.
E a metà ottobre, dopo aver fatto un sopralluogo alle quattro di mattina al mercato del pesce del Tronchetto e alle 6 alle ditte di San Giuliano e alle società sportive della punta, ha voluto incontrare i responsabili dell'Istituzione Bosco e Grandi Parchi per chiedere loro come sia possibile che un'area verde in riva alla laguna e di fronte a Venezia sia solo un costo per la collettività e non riesca più ad organizzare eventi di richiamo.
Da quell'incontro è nato un gruppo di lavoro con gli assessorati competenti che sta studiando il modo migliore per far vivere il parco di San Giuliano non solo per i mestrini e i veneziani ma pure per i visitatori di questa città. L'Heineken Jammin', infatti, è stata una grande iniziativa, che ha fatto conoscere il Festival nel mondo e che allo stesso tempo ha evidenziato le potenzialità dei 70 ettari di discarica che l'architetto Di Mambro ha trasformato in uno dei più bei parchi urbani d'Europa. Aveva, però, anche dei difetti che erano già stati evidenziati negli anni in cui si svolse, sotto l'ultima amministrazione Cacciari. Mancavano, infatti, e mancano ancora i cablaggi e gli impianti fissi che avrebbero permesso a qualsiasi organizzatore di eventi e gruppo musicale di arrivare a San Giuliano, attaccare la spina e cominciare a suonare. Ogni anno, invece, ad ogni evento bisognava allestire tutto, con costi sempre più improponibili sia per gli organizzatori sia per la città.
All'epoca il Comune fece anche due conti di quanto sarebbe costato attrezzare il Parco ma l'idea non divenne mai un progetto e l'Heineken, anche per la crisi di quel tipo di festival internazionali e per le due edizioni saltate a causa di nubifragi scatenatisi su San Giuliano, diede l'addio a Mestre.
Lo studio dovrà risolvere pure questo aspetto, che però non dovrebbe essere un ostacolo perché oggi il Parco è un costo che l'Istituzione, con le scarse risorse disponibili, fatica a mantenere ma le sue potenzialità potrebbero permettere di riportare Mestre in un circuito internazionale di spettacoli e, allo stesso tempo, di ricavare i fondi per curare l'area verde più amata dai mestrini.
Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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