MESTRE - Un assalto in perfetto stile militare. Portato a termine con la professionalità e la determinazione di un commando criminale che non avrebbe ammesso fallimento alcuno. E così è stato. Ingente il bottino arraffato: oltre 80mila euro in sigarette. Obiettivo, centrato e affondato, il deposito dei tabacchi di via Torino 117 a Mestre, di proprietà dei Monopoli di Stato.
L’ora X è scattata attorno alle 23 dell’antivigilia di Natale, con i banditi che si sono mossi alla velocità della luce secondo uno schema con ogni probabilità studiato a tavolino, frutto di sopralluoghi attenti e ripetuti nel tempo. Non hanno sbagliato una mossa. La posta in palio, d’altronde, era piuttosto allettante. E loro sapevano di mirare in alto. In sei, travisati e vestiti di scuro, sono arrivati sull’obiettivo su un grosso furgone utilizzato come ariete in due fasi successive: per lo sfondamento della recinzione perimetrale e poi per quello dell’ingresso del capannone, dopo aver divelto i pali in ferro posti a protezione dell’entrata.
Una volta all’interno dello stabile hanno caricato più scatoloni possibile per poi fuggire ad altissima velocità. Un azione eseguita cronometro alla mano, attori consumati su un set che di cinematografico non aveva nulla, consci sia delle telecamere che li stavano riprendendo che di avere i minuti contati: l’operatore di turno nella centrale di sorveglianza dei Monopoli li stava guardando in diretta e aveva già diramato l’allarme "furto in atto", attivando la vigilanza locale, la polizia e i carabinieri. Come un film, de tutto reale e con lasciava alcun spazio all’immaginazione o alla finzione. Ora è caccia è alla banda delle "bionde" che per il momento ha fatto perdere le proprie tracce. Sull’episodio indaga la Squadra mobile.
Ultimo aggiornamento: 13:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA L’ora X è scattata attorno alle 23 dell’antivigilia di Natale, con i banditi che si sono mossi alla velocità della luce secondo uno schema con ogni probabilità studiato a tavolino, frutto di sopralluoghi attenti e ripetuti nel tempo. Non hanno sbagliato una mossa. La posta in palio, d’altronde, era piuttosto allettante. E loro sapevano di mirare in alto. In sei, travisati e vestiti di scuro, sono arrivati sull’obiettivo su un grosso furgone utilizzato come ariete in due fasi successive: per lo sfondamento della recinzione perimetrale e poi per quello dell’ingresso del capannone, dopo aver divelto i pali in ferro posti a protezione dell’entrata.
Una volta all’interno dello stabile hanno caricato più scatoloni possibile per poi fuggire ad altissima velocità. Un azione eseguita cronometro alla mano, attori consumati su un set che di cinematografico non aveva nulla, consci sia delle telecamere che li stavano riprendendo che di avere i minuti contati: l’operatore di turno nella centrale di sorveglianza dei Monopoli li stava guardando in diretta e aveva già diramato l’allarme "furto in atto", attivando la vigilanza locale, la polizia e i carabinieri. Come un film, de tutto reale e con lasciava alcun spazio all’immaginazione o alla finzione. Ora è caccia è alla banda delle "bionde" che per il momento ha fatto perdere le proprie tracce. Sull’episodio indaga la Squadra mobile.
