A casa di un ventenne piantagione di potenti allucinogeni

Lunedì 21 Gennaio 2019 di Filippo De Gaspari
A casa di un ventenne piantagione di potenti allucinogeni
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SPINEA - Nella sua casa di Spinea aveva allestito una vera e propria serra dove coltivava cortecce allucinogene e preparava sostanze «in grado - sono parole degli stessi produttori - di produrre effetti fisici che pietrificano sul divano, colpiscono con la violenza di King Kong, pura potenza». Emergono dettagli inquietanti sul sequestro di sostanze disposto dalla polizia locale di Venezia sabato pomeriggio. Arrestato un giovane spinetense di 20 anni, accusato di produzione, spaccio e detenzione a fini di spaccio di stupefacenti, mentre un diciannovenne è stato deferito alla Prefettura, sempre per detenzione di sostanze proibite.
 L’operazione è scattata alle 17.40, quando gli agenti del Servizio sicurezza urbana di Venezia, nell’ambito dell’operazione Rione Sicuro, stavano pattugliando la zona tra Banchina dei Molini e Banchina dell’Azoto a Marghera: era lì che era stato segnalato negli ultimi tempi un aumento del viavai di soggetti dediti allo spaccio e al consumo di stupefacenti. Durante i controlli, tre giovani sono stati intercettati e sottoposti a controllo: alla richiesta degli agenti di fornire spiegazioni sulla loro presenza sul posto, i fermati hanno fin da subito mostrato nervosismo, in particolare nei confronti dell’unità cinofila della Locale. E infatti uno dei tre, un moldavo 19enne, è stato trovato in possesso di un sacchetto contenente funghi allucinogeni, che teneva nascosti nelle mutande. L’operazione era però solo all’inizio: il nucleo operativo della polizia locale, giunto sul posto dopo il fermo, ha subito ricostruito la rete di spaccio: l’acquisto dei funghi era stato fatto il giorno prima e nel riavvolgere i fili gli agenti sono arrivati fino a un appartamento di Spinea, dove vive il ventenne. Informato dei fatti il magistrato di turno, l’operazione è dunque proseguita fuori comune, dove quattro radiomobili hanno raggiunto l’indirizzo dello spacciatore, avviando la perquisizione domiciliare.
Nell’alloggio gli agenti hanno trovato una serra per la coltivazione di stupefacenti, con tanto di dischetti imbevuti di sostanze in grado di favorire la germinazione dei semi e una confezione di “Jurema mimosa hostilis”, una sorta di corteccia contenente sostanze allucinogene. In antichità veniva usata nello sciamanismo psichedelico e i produttori la descrivono «in grado di dare un forte cambiamento nell’interpretazione della realtà e un trasporto di tutti i sensi in un’altra dimensione». Recuperate anche 5 confezioni di semi autofiorenti e femminizzati provenienti dai Paesi Bassi, sostanze psicoattive anch’esse in grado di rapire dalla realtà, oltre a 70 grammi di erba pronta per il confezionamento, grinder per la triturazione e bilancini di precisione e infine un vaso con una pianta di marijuana con infiorescenze del peso di circa 230 grammi. Impossibile per il ventenne, di fronte a tanta fornitura, evitare l’arresto: già rilasciato, in quanto incensurato, resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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