Rinasce la darsena di Forte Marghera: la giunta stanzia altri 7 milioni

Venerdì 15 Febbraio 2019 di Elisio Trevisan
Le casermette francesi che si affacciano sulla darsena di Forte Marghera
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Altri 7 milioni di euro per il Forte Marghera, così nel giro di tre anni sono diventati 15. E, con i nuovi restauri finanziati, l’antica struttura militare, che è diventata un polmone verde e vitale della città, sarà quasi completamente riqualificata e a disposizione dei visitatori per svago, ristorazione, intrattenimento, mostre, incontri culturali, attività delle associazioni.



I 7 milioni approvati l’altro ieri dalla Giunta comunale su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto (nella foto) e finanziati con fondi del Ministero dell’Ambiente, tra l’altro serviranno a rimettere a nuovo due edifici tra i più belli del Forte (oltre a quello che si trova a sinistra subito dopo l’entrata nella cui struttura è integrato un antico ponte cinquecentesco sotto al quale un tempo scorreva il Marzenego prima di confluire  nell’Osellino, e che è già stato restaurato): si tratta delle due casermette difensive francesi, fabbricate a “prova di bomba”, che si affacciano sulla darsena nella parte più a sud del Forte: chiusi da molti anni, e cadenti, i due fabbricati gemelli hanno la struttura portante in mattoni con parti in pietra d’Istria. Verranno restaurate, dotate di impianti di riscaldamento e la copertura centrale verrà riportata all’origine: tornerà quindi ad essere a terrazza con i terrapieni perimetrali a protezione della artiglieria.
Con i 7 milioni verrà restaurato anche l’edificio 29, un capannone ex deposito che è rimasto senza tetto e recentemente era stato oggetto di un intervento artistico nell’ambito della Biennale durante il quale le fessurazioni di pareti e pavimento erano state riempite di vetro e oro. Considerando che, col fabbricato 30 a fianco (recuperato nel 2016), costituisce un “sistema unitario”, il progetto li connette con bagni e una sala di ingresso e accoglienza.
ALTRI INTERVENTI Il Comune ha già aggiunto altri progetti nel caso i restauri del capannone e delle due casermette costassero meno del previsto: messa in sicurezza o manutenzione puntuale di alcuni fabbricati nell’isola del Ridotto come, per esempio, la copertura dell’edificio 35, i portali 7 e 10 o, ancora, la messa in sicurezza delle polveriere 17 e 18 (come indicato nella mappa).
Quanto ai lavori già avviati per 5 milioni di euro, comprendono gli edifici 53 e 1 e la sistemazione dei sottoservizi e vie di comunicazione interne, oltre all’illuminazione. Il 53 nella parte nord della “cinta esterna” vicino al portale d’ingresso venne costruito dai militari tra il 1900 e il 1940 per ospitare depositi, spogliatoi, uffici ed oggi (dopo il consolidamento, l’isolamento termico e il rifacimento degli impianti idrosanitari, elettrici, riscaldamento, raffrescamento, ricambio d’aria) è diventato una sede per utilizzi multipli con sala conferenze, locale per traduttori, sala di consultazione multimediale, locale portineria, uffici, servizi igienici, depositi e locali tecnici per gli impianti.
Pure l’edificio 1, quello che alla base ha il ponte cinquecentesco, unica testimonianza esistente del borgo medioevale di Marghera, è stato restaurato e dotato di un ascensore esterno. 
Per il resto, con i 5 milioni, sono in corso opere di urbanizzazione primaria, reti sotto-servizi, viabilità e illuminazione pubblica per rendere fruibili gli edifici dell’isola del Ridotto e della Cinta esterna al Ridotto. Sono già state avviate le attività di scavo con bonifica bellica e si prevede di terminare i lavori nella primavera del 2020. Sono anche previsti lavori di manutenzione straordinaria per il ponte d’accesso al Forte e per il ponte di collegamento della Cinta esterna con il Ridotto.
Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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