Faida familiare fra giostrai: raid
contro una donna, 14 a processo

Mercoledì 15 Giugno 2016
Faida familiare fra giostrai: raid contro una donna, 14 a processo
PORDENONE - Una faida familiare tra giostrai approda in Tribunale con 14 imputati. Dovranno difendersi dall’accusa di concorso in violenza privata, ingiurie e danneggiamento davanti al giudice Giorgio Cozzarini a partire dal 15 novembre. Le vittime sono un trentenne di Sesto al Reghena e la madre alla quale nel marzo del 2012 aveva dato ospitalità. Secondo l’accusa, il mandante del raid punitivo sarebbe il padre e marito Massimo Rossetto, 51 anni, di San Michele al Tagliamento. Avrebbe preteso l’allontamento della moglie, che subito dopo la separazione si era rifugiata dal figlio. Riteneva - si legge nel capo di imputazione - che la sua presenza creasse problemi alla relazione che aveva intrapreso con un’altra donna.

La sera del 21 marzo 2012, verso le 21, la casa di Sesto al Reghena fu circondata da una quindicina di persone arrivate a bordo di sette auto. Costrinsero la famiglia del trentenne a barricarsi in casa, cominciarono a urlare e minacciare. «Siete morti, adesso vi ammazziamo tutti, preparatevi le tombe», gridavano. «Vi ammazziamo, vi spariamo, vi aspettiamo fuori, dove vi troviamo vi uccidiamo».


 
Ultimo aggiornamento: 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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