Lo scenario sembra quello di sempre: oltre mille candidati, 67 liste e 38 candidati a vestire la fascia tricolore. Ma nei nove Comuni che l'11 giugno saranno chiamati a rinnovare le rispettive amministrazioni, con gli eventuali tempi supplementari due settimane dopo per i ballottaggi, qualcosa è cambiato. Non solo per l'evoluzione nazionale della politica, con l'orizzonte delle Politiche oramai spostato verso il 2015, salvo la chiamata alle urne del prossimo ottobre per il referendum sull'autonomia regionale del Veneto.
Nei Comuni dove si voterà (Campagna Lupia, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Noventa di Piave, Pramaggiore, Salzano e Santa Maria di Sala) sono i partiti a pagare le conseguenze di liti interne, scissioni e in generale della crisi della rappresentanza politica. Capita così che il centrodestra divida i suoi maggiori rappresentanti nel feudo di Santa Maria di Sala, che il Pd (alle prese con la scissione di Mdp) non confermi il sindaco di centrosinistra di Marcon, che lo stesso Movimento 5 Stelle patisca a Marcon come a Mirano l'uscita di alcuni suoi rappresentanti, pronti a correre in concorrenza con i candidati ufficiali...
Ultimo aggiornamento: 17:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nei Comuni dove si voterà (Campagna Lupia, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Noventa di Piave, Pramaggiore, Salzano e Santa Maria di Sala) sono i partiti a pagare le conseguenze di liti interne, scissioni e in generale della crisi della rappresentanza politica. Capita così che il centrodestra divida i suoi maggiori rappresentanti nel feudo di Santa Maria di Sala, che il Pd (alle prese con la scissione di Mdp) non confermi il sindaco di centrosinistra di Marcon, che lo stesso Movimento 5 Stelle patisca a Marcon come a Mirano l'uscita di alcuni suoi rappresentanti, pronti a correre in concorrenza con i candidati ufficiali...
