CHIOGGIA - Morto a soli 25 anni. Tutta la città si è commossa per la notizia della morte di Edoardo Marchetti, giovane, ma ben conosciuto arbitro di calcio, e simbolo di altruismo e impegno nel mondo del volontariato. «Per la sua continua presenza a tutte le iniziative della sezione, per la sua continua disponibilità a dirigere qualsiasi partita, in qualsiasi ruolo». Quando, nel 2013, il presidente delle sezione arbitri di Chioggia. Michele Rosteghin, consegnò il «Premio del presidente» (a sua assoluta discrezione, come vuole il regolamento, ma con il consenso di tutti i colleghi) all’allora ventenne Edoardo, detto “Jimmy”, forse, non immaginava di aver descritto, con poche parole, quello che tutti ricorderanno di lui: la disponibilità a esserci, in qualsiasi ruolo. Edoardo avrebbe voluto fare molte altre cose, ma la fibrosi cistica glielo ha impedito, ponendo fine alla sua vita impegnata e combattiva. La sua lotta è finita domenica sera all’ospedale di Borgo Trento, dove c’è un centro specializzato per questa malattia che non ha cura, che ti obbliga a resistere nell’attesa o ad arrenderti. Edoardo non si era arreso, aspettava un trapianto di quegli organi (polmoni, fegato, pancreas) che la fibrosi gli stava consumando ma nessun donatore è stato trovato in tempo.
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".