MARTELLAGO - «Ho fatto tutto per salvare mio figlio». Così si è giustificato ieri in Tribunale a Venezia, dov’è stato processato per direttissima, Roland Barbiero: l’ex consigliere di Impegno Comune, difeso dall’avvocato Ivan Venzo, ha patteggiato 14 mesi con la sospensione condizionale della pena, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale (quello penalmente più grave) e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. A suo carico nessuna misura cautelare, neanche i domiciliari: è libero.
L’AMMISSIONE
A suo favore ha giocato anche il fatto di essere incensurato: il 52enne ex imprenditore edile era già stato rinviato a giudizio in un processo per cocaina, ma fu assolto. Barbiero ha ammesso la resistenza e che la “roba” era sua, lasciando però intendere di essersi “sacrificato” per il figlio 24enne, a carico del quale – va precisato – non risulta alcun provvedimento. E’ confermato però che la perquisizione domiciliare attuata dalla polizia locale di Mira nella villa di Barbiero, in via Frassinelli, a Olmo, con l’ausilio del cane antidroga Luna, è stata delegata dalla Procura per il giovane, coinvolto in un’indagine degli agenti...
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