Dolo. Monica, uccisa a 55 anni dalla Sla: le sue ceneri saranno sparse nella laguna di Venezia

Martedì 12 Settembre 2023 di Lorena Levorato
Dolo. Monica, uccisa a 55 anni dalla Sla: le sue ceneri saranno sparse nella laguna di Venezia

DOLO - Aveva 55 anni e da otto combatteva come una leonessa contro la Sla. Una malattia subdola e devastante che se l’è portata via spegnendo il suo luminoso sorriso. Monica Guglielmo, che lavorava al Caaf di Dolo, ha scelto la sedazione ma prima di chiudere per sempre i suoi vivaci occhi sulla vita, che ha amato fine alla fine e nonostante tutto, ha pianificato le sue ultime volontà: le sue ceneri saranno sparse nella laguna di Venezia che tanto amava.

Addio Monica

Monica, originaria di Monselice, abitava in via Pastore a Vigonza da 18 anni e nel 2015 le era stata diagnosticata la Sla.

Domenica pomeriggio, nel letto della sua casa, si è addormentata per l’ultima volta. Insieme al marito Alberto Marani, che aveva sposato nel 1996, ha scelto alcune delle sue foto più belle, scattate da lui, e insieme le hanno composte in un commovente video che sarà proiettato il giorno del suo funerale. In sottofondo alcune musiche di Ligabue, che Monica adorava.«Mia moglie è tutta in quelle immagini, non è la donna chiusa in quella bara. Monica era gioia, forza, spensieratezza, felicità, solare, dinamica, vitale. E poi era bellissima. Sempre con il sorriso, anche di fronte alla prova più dura della sua vita: dover convivere con questa malattia infernale che ti strappa via un pezzo per volta – dice Alberto - É come essere investiti da un Tiro da un treno, ma lo strazio dura mesi e anni, dandoti tutto il tempo di capire che alla fine morirai».

Nel 2015, al termine di una serie di accertamenti, è arrivato il verdetto: Sla. «Ti svegli un giorno e il mondo sembra che giri senza controllo, ma ti dici che non sarà nulla – continua Alberto - Ma da quel giorno devi usare i bastoni e dopo poco il deambulatore. I mesi passano e poi la malattia ti ruba le gambe e poi le braccia. Poi tocca alla schiena e comincia il dolore forte continuo, lancinante, fatichi a deglutire, a bere un sorso serenamente e poi ad articolare un discorso, e intanto il dolore diventa un compagno di viaggio insopportabile. Infine, con la calma degna del peggior carnefice, la malattia ti ruba la parola e il respiro ma ti lascia la consapevolezza che il tuo orizzonte si sta facendo ogni giorno più breve».


LE PASSIONI

Monica amava lo sport, le camminate in montagna, il mare; adorava i gatti, leggere romanzi gialli e praticare la voga alla veneta e lo sci, andare in bicicletta. Monica amava la vita e ha continuato ad aggrapparsi alla sua fino all’ultimo, nonostante la malattia. Un nemico subdolo e sleale che però non le ha spento il sorriso. L’ultimo saluto a Monica dovrebbe essere celebrato sabato nella sala del commiato del Cimitero Maggiore di Padova.

Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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