Quel telefono "sicuro" che incastra
la tabaccaia di Camponogara

Lunedì 22 Febbraio 2016 di Monica Andolfatto
Quel telefono "sicuro" che incastra la tabaccaia di Camponogara
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CAMPONOGARA - Di quel telefono non aveva detto nulla agli investigatori della Mobile che la stavano torchiando. Pensando che il fatto che fosse intestato all’anziano padre gravemente malato la metteva al riparo a qualsiasi rischio. È diventato una delle prove più schiaccianti: sia della sue bugie, sia della premeditazione che l’accusa contesta nel delitto di Isabella Noventa, la 55enne di Albignasego (Pd) scomparsa nel nulla lo scorso 15 gennaio, il cui cadavere, che si ipotizza gettato nel Brenta, non è stato ancora trovato. Più passano i giorni, più si aggrava la posizione di Manuela Cacco, la 35enne tabaccaia di Camponogara, che da martedì scorso è reclusa nel carcere veronese di Montorio, arrestata insieme al compagno Freddy Sorgato, il camionista-ballerino 46enne di Noventa Padovana, e alla sorella di quest’ultimo Debora Sorgato 34anni residente a Padova. Dopo un lungo periodo in cui non viene utilizzato, il cellulare in questione si attiva improvvisamente proprio nel tardo pomeriggio del 15 gennaio...
 
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