Più "guardiani" contro il degrado
I vigili: «Nel 2016 già 300 multe»

Mercoledì 24 Agosto 2016 di Gianpaolo Bonzio
Più "guardiani" contro il degrado I vigili: «Nel 2016 già 300 multe»
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VENEZIA - Il Comune di Venezia cerca di intervenire contro i ripetuti episodi di maleducazione in città. Ieri il procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito si è incontrato con il comandante della Polizia municipale, Marco Agostini, dopo i numerosi episodi emersi in queste settimane. «Stiamo pensando a nuove iniziative non solo sistemando, dove possibile, alcune panchine per i turisti - ha detto il comandante Agostini al termine dell’incontro - ma anche aumentando le persone, tipo i Guardians, che possono dare informazioni e assistenza».

Sulle immagini poco decorose pubblicate in questi giorni Agostini ha spiegato che la Polizia municipale sta analizzando gli scatti: «Stiamo valutando se avviare un’indagine per procurato allarme perché temiamo che alcune di queste foto possano essere state "ritoccate", come quella della donna con i pantaloni abbassati vicino all’hotel Danieli. In ogni caso voglio ricordare che davanti ad una massa così consistente di turisti quelli che si sono comportati male sono davvero lo 0,01 per cento». Ma proprio ieri il gondoliere che ha realizzato la foto vicino al Danieli ha dichiarato al Gazzettino che lo scatto è autentico ed è stato fatto alle 11.15 del 18 agosto.
Il comandante ha poi ricordato che da gennaio a ieri sono state inflitte circa 300 sanzioni: 25 a chi faceva picnic in piazza San Marco, 130 ai mendicati, 15 agli artisti di strada, 103 ai venditori abusivi e 33 ai venditori di grano. «In molti casi prima avvisiamo le persone e poi scattano le sanzioni. La nostra presenza nell’area Marciana è costante e stiamo anche pensando di installare cartelli per spiegare ai turisti i comportamenti da seguire per rispettare la città».

Ma c’è anche chi critica il Comune e propone alternative. Come don Sandro Vigani, direttore del settimanale diocesano Gente Veneta, che lancia un’idea personale. «Si potrebbe consentire alle parrocchie - afferma - di accogliere nei loro spazi i turisti in cambio di un piccolo contributo in denaro che permetterebbe forse di curare l'apertura ai visitatori di qualche chiesa. Comunque a stracciarsi le vesti e a puntare il dito sono proprio coloro che, a parer mio, hanno la responsabilità in prima persona della salvaguardia della città: parlo della pubblica amministrazione e dei veneziani. Venezia è una città che vive di turismo. Si tratta, il più delle volte, di un turismo di massa. C'è certamente chi frequenta i grandi alberghi e a pranzo e a cena i costosi ristoranti. Ma c'è soprattutto una grande folla di gente che sogna di vedere, almeno una volta nella vita, la città più bella del mondo. Gente che non ha molti soldi da spendere, ma contribuisce in modo significativo all'industria turistica della città. Mi pare grottesco scandalizzarsi per quei turisti che si portano il panino da casa e lo mangiano seduti sulla riva di un canale.(((ghiod))) Lo farei anch'io, se dovessi accompagnare a Venezia un gruppo di amici, perché anch'io sono tra quelli che non possono permettersi i costosissimi ristoranti o bar Veneziani. Oppure si decide di limitare il flusso turistico: questo lo può fare soltanto la pubblica amministrazione, rinunciando naturalmente a una parte dei proventi che provengono dal turismo, anche da quello di massa. Oppure si sanzionano i maleducati, quelli che con il loro atteggiamento e i loro gesti deturpano davvero la città e la sua immagine, e si accettano i disagi che un turismo di massa comporta».
Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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