CONETTA - Il cerchio si stringe attorno a quelli che vengono considerati i capi della rivolta all'interno del campo di Conetta, ricavato nella ex base missilistica nel comune di Cona, diventato suo malgrado la Lampedusa veneziana, con l'assembramento nel sito di oltre 1.400 richiedenti asilo. Al vaglio degli inquirenti le riprese video e le foto scattate durante i disordini scoppiati, fra lunedì e martedì, all'interno della struttura a seguito del decesso per cause naturali di Sandrine Bakayoko, 25enne ivoriana trovata senza vita in uno dei bagni riservati alle donne. Sotto il coordinamento del sostituto procuratore di Venezia, Lucia D'Alessandro, Digos e Reparto operativo provinciale dei carabinieri stanno completando gli accertamenti per vagliare le singole responsabilità: una ventina le posizioni a rischio.
Perché se è vero, come è vero, che l'identità di ogni singolo ospite è ben conosciuta - vi è infatti l'obbligo di registrazione e trasmissione delle generalità alla Prefettura all'atto dell'ingresso e del ricevimento - ora occorre isolare i facinorosi e addebitare loro, nel caso, l'eventuale condotta penalmente perseguibile.
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