Interviene il ministro dell'Interno: «Trasferire subito cento migranti»

Martedì 3 Gennaio 2017
Interviene il ministro dell'Interno: «Trasferire subito cento migranti»
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VENEZIA - Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha disposto il trasferimento di circa cento migranti attualmente ospitati nel centro di accoglienza di Cona (Venezia) in strutture presenti in Emilia Romagna. Il trasferimento avverrà, come si apprende da fonti della Prefettura di Venezia, domani mattina. Il centro di accoglienza è finito sotto i riflettori per le proteste inscenate da una cinquantina di ivoriani in seguito alla morte di una connazionaleSandrine Bakayoko, 25 anni - con una ventina di persone fra medici e operatori costretti a barricarsi negli uffici amministrativi della struttura, mentre i profughi bloccavano le uscite.

I volontari sono stati liberati intorno alle due grazie all'intervento delle forze dell'ordine che hanno aperto una trattativa con l'aiuto di un mediatore culturale. Il decesso della giovane secondo l'autopsia è avvenuto per cause naturali: una tromboembolia polmonare massiva bilaterale. La morte è stata quasi istantanea: a salvarle la vita non sarebbe servito neppure un intervento di soccorso più tempestivo.
 
 

Sarà acquisita dalla procura di Venezia tutta la documentazione inerente la giovane ivoriana. Stabilita infatti la causa del decesso per cause naturali, la procura intende comunque compiere tutti gli approfondimenti del caso sulle fasi precedenti al decesso. Analogamente, nel quadro del fascicolo aperto sulla vicenda di quanto accaduto ieri all'interno della struttura, saranno compiuti tutti gli accertamenti relativi alla possibile commissione di reati nella fase della protesta di un centinaio di migranti che ha comportato anche l'impossibilità per un gruppo di operatori del centro di uscire dalla struttura. «Ci sono - ha detto il Pm Lucia D'Alessandro - indagini in corso che avranno il loro sviluppo. Nulla verrà lasciato al caso».

«A Cona nessuno viene trattato come una bestia, tutti hanno una sistemazione dignitosa. È ovvio che un appartamento in albergo è più confortevole di un campo come quello di Cona ma in questo momento la Prefettura ha individuato la nostra struttura». Così Gaetano Battocchio, presidente di Ecofficina, la cooperativa che gestisce il centro di accoglienza di Cona, intervistato da Radio Capital. «Non c'è stato alcun ritardo nell'assistenza - sostiene Battocchio - il caso è stato gestito da un medico interno al campo, un medico professionista, che ha subito chiamato il 118. Dopo c'è stata la protesta di un piccolo gruppo di persone, hanno reagito molto male per una morte accidentale». Il presidente di Ecofficina dice ancora che a Cona «le regole vengono rispettate e tutti sono trattati bene». Alla domanda su precedenti inchieste che lo riguardano e riguardano la cooperativa, Battocchio risponde che «la Procura verificherà tutto, però non c'è stato proprio niente. Non ci sono irregolarità nell'assegnazione degli appalti. Verificheranno ma io irregolarità non ne ho mai fatte. E se ci sono 1.500 migranti in un paesino con 190 abitanti non dipende da me. Chiedete alla Prefettura perché non sono io come cooperativa che decido quante persone inserire in una struttura, è la Prefettura». Infine Battocchio spiega che Ecofficina è stata «sospesa e non espulsa da Confcooperative. Da quello che mi risulta siamo stati sospesi per un problema di immagine, per il lavoro che facciamo e per la dimensione della cooperativa e l'accoglienza che facciamo».

La protesta nella notte all'ex base

Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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