Castello, i Giardini della vergogna:
una discarica a cielo aperto

Giovedì 18 Giugno 2015
Castello, i Giardini della vergogna: una discarica a cielo aperto
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VENEZIA - Vandalismi, degrado e incuria nel polmone della città. La zona dei Giardini della Biennale è tra le più belle di Venezia: l'area verde e ombreggiata che si affaccia sulla laguna è frequentata ogni giorno da numerose famiglie e da migliaia di turisti, biglietto da visita anche per la Biennale d'Arte.

Eppure non mancano gli esempi di trascuratezza e degrado iniziati con i vandalismi ai busti di Richard Wagner e Giuseppe Verdi nel Giardino degli Eroi nel 2013, che ad oggi non sono ancora stati sistemati.

Dieci, in tutto, le statue che quella volta furono rovinate e deturpate, probabilmente di notte, dalle mani di uno o più teppisti. Sono passati oltre due anni e nessuno dei monumenti colpiti al volto o alle vesti sono state restaurati e la maggior parte di questi si presenta senza il naso. Da alcuni giorni però, si nota anche l'assenza di alcune colonnine in marmo antico sulla riva dei Giardini, che potrebbero essersi distaccate a causa dell'usura e del tempo ma non si esclude che qualcuno possa essersele portate via, non sarebbe la prima volta.

La riva necessita infatti di un intervento, così come la statua della Partigiana distesa sull'acqua, poco distante, abbandonata al degrado su un giaciglio di alghe e immondizia che si trovano lì da tempo: incivili e maleducati hanno lanciato dalla riva lattine e contenitori dando l'idea di una piccola discarica che non viene ripulita. Nel parco, tra i bimbi che giocano e i turisti che ieri prendevano il sole distesi sull'erba, i soliti bivacchi tra le panchine dei turisti "mordi e fuggi" e i risciacqui a piedi e ascelle alla fontanella dove si dissetano i piccoli.

La casetta di legno in cui giocano, qualche notte torna ad esser il giaciglio di barboni e senzatetto, e nelle ultime settimane è stata rimossa la giostra dei cavallini, rotta per l'usura o per il troppo peso di qualche adulto che ha voluto divertirsi senza riguardi.

Appena dietro il piccolo luna park, vicino alle panchine in direzione San Giuseppe, il recinto che delimita il parco pubblico da un'area privata è a rischio cedimento, probabilmente a causa delle piante lasciate crescere a dismisura, ed è stato delimitato con del nastro rosso per evitare che qualcuno si avvicini troppo, facendosi male. Avvicinandosi all'area segnalata, si viene investiti dalla puzza di immondizia perché nell'area privata che affianca i giardinetti vi sono infatti alcuni contenitori della raccolta differenziata e secchielli di idropittura abbandonati sul terreno.

Spostandosi nei vicini Giardini Napoleonici, è ormai nota la condizione della fontana. La preoccupazione degli abitanti della zona, ultimamente, è l'aumento dei gabbiani reali, le «magoghe» che da sempre distruggono i sacchetti dell'immondizia vicino alle abitazioni ma ultimamente sono aumentate a dismisura. Il problema si sente perlopiù nel fine settimana, capita infatti che alcuni esercizi mettano fuori le «scoasse» il sabato sera o la domenica mattina e le immondizie rimangano in strada per tutto il week-end, richiamando pantegane ma soprattutto i "cocai", sempre più agguerriti.

Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 11:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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