Cena a un euro in parrocchia: «Sì
agli immigrati ma niente barboni,
mendicanti, nullatenenti e tossici»

Mercoledì 23 Settembre 2015 di Fulvio Fenzo
Don Armando
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CARPENEDO - Non chiamatela "mensa", perché sarà un vero e proprio ristorante. Una cena con primo, secondo con contorno, dessert e dolci, tutto ad un euro per quelle famiglie o persone in difficoltà economica, ma che soffrono in solitudine e in silenzio la condizione di disagio. E la sfida della parrocchia di Carpenedo e della Fondazione Carpinetum dei Centri Don Vecchi è quindi di "portarli fuori", aiutarli con un supporto concreto grazie ai 110 posti che, da metà ottobre, saranno disponibili tutte le sere in un vero e proprio ristorante. Che ha già un nome: “Ristorante Solidale-Serenissima”.



Don Gianni Antoniazzi aveva anticipato il progetto nei giorni scorsi, facendo diventare un caso nazionale questo "ristorante per italiani in difficoltà". Ed ora scende in campo il suo predecessore nella parrocchia di Carpenedo, don Armando Trevisiol. «Si guarderà solo alla situazione di bisogno - spiega don Armando -. Noi ci rivolgeremo esclusivamente a famiglie ed anziani che si trovano in grave disagio economico per monoreddito, o perché il capo famiglia è disoccupato, in mobilità o perché il reddito non permette loro una vita dignitosa. Cittadini che soffrono il loro disagio in silenzio e con dignità, ma senza riserve per nazionalità o religione». Esclusi solo i senzatetto, barboni, nullatenenti, mendicanti di professione o tossicodipendenti «perché - spiegano a Carpenedo - per queste persone ci sono già le quattro mense di Ca' Letizia, Cappuccini, Padri di Altobello e la "Papa Francesco"»...







Ultimo aggiornamento: 20:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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