«In cella da innocente e ora mi negano anche il risarcimento»

Martedì 16 Gennaio 2018 di Raffaella Ianuale
Graziano Zucchetto
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VENEZIA - La nascita del figlio, due mesi fa, gli ha restituito il sorriso. Diventare padre gli ha dato la forza per rialzare la testa, malgrado la sua vita sembrasse inesorabilmente rovinata. Una quotidianità un tempo ricca di affetti e successo, poi precitata in un baratro. L'arresto, l'accusa infamante, il carcere per quattordici mesi. Una detenzione poi risultata ingiusta perché il giudice ha ritenuto che Corrado Di Giovanni non avesse nulla a che fare con la rapina in villa del 16 febbraio del 2012. Un assalto cruento all'industriale del mobile Graziano Zucchetto, all'epoca 45enne, e alla moglie Barbara nella loro bella casa a Blessaglia di Pramaggiore, nel Veneziano, in cui partirono due spari.

Il primo colpì Zucchetto ad una gamba mentre il secondo proiettile, indirizzato al ventre, rimase nella canna della pistola che miracolosamente si inceppò. La talpa della banda, secondo l'accusa, era qualcuno che conosceva bene la villa e le abitudini dell'industriale, proprio come Corrado Di Giovanni l'agente di commercio di Pasiano di Pordenone amico di vecchia data della famiglia Zucchetto. Così Di Giovanni si è ritrovato in cella. Ingiustamente, si scoprirà poi. Eppure gli è stata negata la riparazione per ingiusta detenzione. I suoi avvocati, Gianpaolo Bevilacqua di Venezia e Michele Attanasio di Pordenone, avevano chiesto 500mila euro e ora attendono la decisione della Cassazione a cui hanno fatto ricorso...
 
 
Ultimo aggiornamento: 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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