VENEZIA - Domenica prossima - 6 febbraio - lo stadio Penzo si colorerà di azzurro, con il “sold out” (sia pure con la capienza ridotta al 50%) favorito dai sostenitori del Napoli. E per l’occasione il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha deliberato un giro di vite sui tifosi delle squadre ospiti, nonostante Venezia-Napoli non fosse considerata una gara a rischio. A suggerire un maggiore controllo sulle tifoserie organizzate è il precedente del 9 gennaio scorso, quando in occasione di Venezia-Milan, alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia, un gruppo di tifosi rossoneri si fece notare per un lancio di fumogeni dai vaporetti che transitavano davanti alla riva degli Schiavoni, prontamente strigmatizzato sui social media.
CONTROLLI A MONTE
La bravata ha suggerito di organizzare un servizio di pre-filtraggio a monte, ovvero a Porto Marghera, dove fanno spola i mezzi acquei di Actv che portano i tifosi ospiti al Penzo.
I PRECEDENTI
Quantomeno nell’area urbana: in occasione della partita con la Lazio dello scorso dicembre, infatti, un gruppo di sostenitori biancocelesti si fece notare all’area di servizio Po di Ferrara, lungo la A13, per una serie di furti. La Polizia, accorsa sul posto, scoprì peraltro che a bordo viaggiavano anche alcuni tifosi destinatari di Daspo per episodi precedenti.
In precedenza il questore Maurizio Masciopinto aveva disposto tre Daspo (con divieto di accedere alle manifestazioni sportive) ad altrettanti tifosi, due dell’Inter e uno del Verona, che durante le partite con il Venezia avevano assunto «comportamenti violenti». Ovvero: aver acceso petardi e fumogeni e aver incendiato alcuni seggiolini dello stadio Penzo. Il 7 novembre invece, in occasione di Venezia-Roma, la Polizia aveva evitato che un gruppo di ultras della Roma si scontrasse con alcuni tifosi del Venezia in via Garibaldi.