VENEZIA - La Lac, Lega per l'abolizione della caccia, batte al Tar la Regione Veneto e le associazioni venatorie (Federcaccia, Ente produttori selvaggina, Arcicaccia, Associazione dei migratoristi) che si erano schierate al fianco di Palazzo Balbi. Ieri la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale, con l'ordinanza 798/2022, ha accolto infatti il ricorso presentato dalla Lac disponendo la sospensione di alcune importanti parti del calendario venatorio emanato lo scorso 2 agosto. In particolare: per tutto il restante mese di settembre non si potranno cacciare 19 specie di uccelli e sono state inoltre sospese due giornate aggiuntive di caccia nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 30 novembre per le specie migratorie.
La trattazione di merito del ricorso è fissata per il 30 novembre, ma nel frattempo i cacciatori dovranno appendere al chiodo i fucili.
Uccelli che non si possono cacciare
Il Tar del Veneto ha disposto la sospensione del calendario venatorio prima dell'1 ottobre per queste specie: Beccaccia, Germano reale, Folaga, Gallinella d'acqua, Alzavola, Mestolone, Canapiglia, Porciglione, Fischione, Codone, Marzaiola, Beccaccino, Frullino, Tordo bottaccio, Cesena, Tordo sassello, Starna, Fagiano e Quaglia. Sospese inoltre due giornate aggiuntive di caccia nel periodo 1 ottobre - 30 novembre per le specie migratorie.
LE REAZIONI
La Lac, rappresentata dall'avvocato Claudio Linzola di Milano, ha espresso «soddisfazione per questo primo importante risultato a tutela del nostro patrimonio faunistico, provato dalla grave siccità estiva ed assoggettato ad una pesante pressione venatoria in Veneto».
«Una vittoria della legalità», ha esultato il consigliere regionale del Pd e ferreo ambientalista, Andrea Zanoni: «Una vera e propria bomba perché viene bloccata anche la caccia al fagiano fino al 1° ottobre, una caccia praticata dal 95% dei cacciatori veneti. Ciliegina sulla torta il Tar ha ridotto drasticamente le giornate settimanali di caccia agli uccelli migratori, da 5 a 3, che sono ben 26 specie, nel periodo 1 ottobre - 30 novembre. Si tratta di una riduzione da 45 a 27 giornate complessive. Questi numeri si traducono in centinaia di migliaia di uccelli migratori che vengono salvati dal piombo dei cacciatori veneti». Quindi l'attacco al governatore: «Zaia - ha detto Zanoni - continua a scrivere il calendario venatorio sotto dettatura del suo paesano Giampiero Possamai, consigliere regionale della Lega e presidente di Federcaccia Veneto, senza preoccuparsi delle leggi e dei cambiamenti climatici che minacciano la fauna selvatica, e questi sono i risultati».
CARTE BOLLATE
Lo stop del Tribunale amministrativo regionale è stato commentato dalla Regione con uno stringato comunicato stampa, in cui annuncia di non fermarsi: la battaglia sarà a colpi di carte bollate. «Siamo profondamente delusi della ordinanza del Tar che non tiene minimamente conto di tutte le argomentazioni portate a supporto del calendario venatorio ha detto l'assessore alla Caccia della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari - e che ha accolto completamente il parere dell'Ispra. Ricordo che la norma nazionale prevede che il parere dell'Ispra sia parere consultivo e non vincolante. Impugneremo in ogni sede idonea questo provvedimento, certi della fondatezza del nostro calendario».