VENEZIA - È stata una giornata lunghissima, nella sede centrale dell'Unesco a Parigi. Ma alle 18, la tensione si è stemperata e i volti si sono fatti sorridenti, sia tra la delegazione italiana e veneziana che tra i tecnici e funzionari dell'organizzazione delle Nazioni Unite. «La mia presenza - è il commento di Brugnaro - è un segnale della fiducia e dell'impegno di Venezia per la cooperazione a livello internazionale». Il sindaco ha illustrato personalmente i punti salienti. Ad esempio, ha puntato molto sull'esclusione delle grandi navi dal bacino di San Marco, come chiede l'Unesco («Lo dico e lo scrivo da 8 anni») illustrando il progetto delle Tresse, per salvaguardare i posti di lavoro della Marittima. Poi ha parlato della gestione dei flussi e delle audizioni in commissione di tutti i progetti. Infine ha alzato le braccia di fronte alla liberalizzazione degli affitti turistici («non posso farci niente») e ha mostrato di puntare sulla creazione di nuovi posti di lavoro grazie soprattutto alle nuove tecnologie e agli spazi che si libereranno a Marghera. «Spero - ha concluso - che questo incontro sia il punto di partenza per una collaborazione che costruisca una visione di Venezia per i prossimi 20 anni»...
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