Brugnaro e la tassa d'ingresso: «Chi risiede in Veneto non la pagherà»

Venerdì 25 Gennaio 2019 di Elisio Trevisan
Brugnaro e la tassa d'ingresso: «Chi risiede in Veneto non la pagherà»
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MESTRE - La tassa di sbarco non si applicherà ai Veneti. Lo ha assicurato ieri in due occasioni il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ribadendo che «Venezia è la capitale del Veneto». Ha accolto così l'invito pubblico del governatore Luca Zaia affinché la città storica faccia entrare gratuitamente tutti i cittadini della regione. I particolari, poi, si vedranno assieme ma ciò che conta è che sia stato stabilito il principio. Il sindaco di Venezia e della Città metropolitana l'aveva detto ieri mattina all'incontro con i rappresentanti di Confcommercio dell'Unione metropolitana di Venezia preoccupati che la tassa o, come la chiamano loro, il ticket d'ingresso vada a gravare sugli operatori economici e sui loro clienti «che provengono da ogni parte del Veneto» hanno detto alla fine del confronto il vicepresidente di Confcommercio Metropolitana, Elio Dazzo, il direttore Noemi Simonini e il vicedirettore Francesco  Antonich, nonché il presidente del mandamento di Marghera, Mauro Chinellato.
L'ANNUNCIO
Brugnaro ha poi ripetuto l'annuncio di fronte agli imprenditori riuniti al porto turistico della Marittima a Venezia per l'assemblea generale annuale di Confindustria Venezia e Rovigo. In quella sala, in prima fila, c'era anche il governatore Zaia e dal palco il sindaco gli ha dimostrato grande apertura: «Siccome è una legge dello Stato votata dal Parlamento, dobbiamo trovare tutte le coperture dal punto di vista giuridico e ci muoveremo assieme al presidente e alla Regione. Poi se ci saranno particolari urgenze e necessità, sono certo che anche i veneti capiranno che nel centro storico di Venezia i veneziani hanno diritto di vivere bene perché quel diritto poi garantisce la qualità di questa città». Che è patrimonio dell'Umanità, assieme alla laguna, e va tutelata in tutti i modi. Non essendoci risorse sufficienti per affrontare l'assedio del turismo mondiale che ogni anno porta 30 milioni di visitatori, e per garantire al contempo la pulizia e il decoro del centro storico, la tassa di sbarco può garantire di reperire tali risorse. Perciò il Governo l'ha introdotta nella legge di bilancio e stabilità per il 2019, e il Comune entro fine febbraio dovrà preparare il regolamento attuativo. Nelle more di questo lavoro per stabilire come applicare la tassa o ticket e chi dovrà incassarli, ci sarà lo spazio per esentare tutti i Veneti che vanno in giornata a visitare Venezia. Perché, come ha spiegato il sindaco di Venezia, «è determinante, per garantire la permanenza ed anzi lo sviluppo dell'economia della città storica e della sua terraferma, che questo contributo non sia applicato ai clienti, che risiedono in Veneto e che potranno continuare senza ulteriori costi a vivere la venezianità, anche solo per un giorno, affezionati alla ricettività di tutto il comune, allo shopping e all'acquisto dei prodotti veneziani, specialmente quelli di eccellenza».
Quanto al nome da dare al nuovo contributo, Dazzo ha espresso soddisfazione per il fatto che «l'Amministrazione ha condiviso con noi anche la proposta di trovare una parola adeguata da comunicare: questa, infatti, più che una tassa deve essere un concreto contributo che gli ospiti, che visiteranno il centro storico, daranno per garantire il miglioramento continuo, la sostenibilità e l'innovazione dei molti servizi collettivi, che la città mette ogni giorno a loro disposizione, aiutando e compensando parte dei costi crescenti, sopportati dalla cittadinanza».
E.T.
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Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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