Blitz della Polizia contro le biciclette elettriche corrono come "razzi"

Sabato 28 Luglio 2018 di Diego Degan
Blitz della Polizia contro le biciclette elettriche corrono come "razzi"
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CHIOGGIA La bicicletta taroccata era una sola, ma le multe sono state quattro: mancata immatricolazione del ciclomotore (da 155 a 622 euro), circolazione senza targa (da 77 a 310 euro), guida senza casco (da 81 a 326 euro, e 5 punti sulla patente), circolazione senza assicurazione (da 849 a 3396 euro). In più il sequestro dei veicolo, perché ognuna di queste violazioni al codice della strada prevede il fermo, la confisca o il sequestro del veicolo interessato.  
Se il blitz della polizia stradale di Padova, compiuto ieri mattina a Chioggia, doveva servire a sensibilizzare i cittadini sul corretto uso delle bici elettriche, il proprietario della bicicletta in questione se lo ricorderà bene. L’uso di questi veicoli, infatti aumenta durante la stagione estiva ma può indurre i loro conducenti a errori di valutazione (forse favoriti da qualche pubblicità ingannevole) e a comportamenti pericolosi. 
Spiega, infatti, Gianfranco Martorano, primo dirigente della polizia di Stato e coordinatore dell’intervento eseguito tra Chioggia e Padova, che «le “biciclette elettriche”, delle classiche bici hanno ben poco, a parte i pedali. Per il resto sono dotate di un motorino elettrico e di un acceleratore manuale e le sembianze sono di un vero e proprio scooter. Le biciclette a pedalata assistita rientrano tra i velocipedi (senza particolari obblighi normativi) e dispongono di un motore elettrico che interviene esclusivamente quando siano già stati azionati i pedali e che smette di funzionare quando il ciclista cessa di pedalare». Ma se questo meccanismo viene, in qualche modo, aggirato e il motore funziona anche senza pedalata e permette di raggiungere velocità consistenti (oltre i 25 km orari), la bicicletta diventa un ciclomotore e, come tale, è soggetta a tutti gli obblighi di questi veicoli: immatricolazione, targa, assicurazione, circolazione con il casco. Di qui la raffica di multe capitata al chioggiotto che, probabilmente, non aveva fatto i conti con i rischi che correva. 
Ma l’azione della polizia stradale padovana (nel cui ambito di competenza rientra anche il territorio di Chioggia, per via degli assi stradali di collegamento, Romea e Piovese), dove sono state impiegate due pattuglie con i colori d’istituto e una volante del locale commissariato in appoggio, non si è limitata alle bici elettriche. Sono stati esaminati anche alcuni veicoli commerciali che trasportavano alimenti: dal pesce, ai latticini a certi tipi di verdure che necessitano di essere conservati, anche durante i viaggi, a temperature costanti e controllate: un pericolo, non tanto per la circolazione stradale ma per la salute dei consumatori finali che potrebbero entrare in contatto con cibi deteriorati. In questa casistica, però, non ci sono stati riscontri negativi.
Una ulteriore sessione di controlli è stata fatta sull’uso dei cellulari alla guida (di qualsiasi veicolo: dalle auto, ai ciclomotori, alle stesse biciclette) riscontrando cinque casi di violazione della norma e applicando la prevista sanzione di 161 euro, più la decurtazione di cinque punti patente. A chi, in un biennio, ripete la stessa infrazione viene anche applicata la sospensione della patente per un periodo da uno a tre mesi. Tutta l’operazione è stata coordinata tramite un controllo aereo eseguito a bordo di un velivolo della polizia di Stato. Controlli analoghi verranno ripetuti, assicura Martorano, nel corso dell’estate.
Ultimo aggiornamento: 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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