​La Regione: caos ricette alterate 44.600 priorità

Mercoledì 24 Ottobre 2018 di Alda Vanzan
La Regione: caos ricette alterate 44.600 priorità
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Nell'Ulss 3 Serenissima, per la precisione nel territorio di Dolo-Mirano (ex Ulss 13), ci sono stati 150 fortunatissimi pazienti che si sono visti accorciare i tempi di attesa per una visita. A cinquanta di loro, che evidentemente gravissimi non erano, il medico di famiglia aveva dato un massimo di 90 giorni di attesa e, sorpresona, si sono trovati l'appuntamento fissato in una settimana. Ma per altri pazienti è successo l'esatto contrario: avevano urgente bisogno di una visita, ma il cervellone dell'Ulss li ha fatti passare praticamente per sani. Con il risultato di aspettare fino a tre mesi. E quanti sono stati questi sfortunati? Un'enormità: 44.450.  uarantaquattromilaquattrocentocinquanta persone che, come è stato detto ieri in Regione, potrebbero essere state danneggiate dalle ricette taroccate dal computer dell'Ulss.
 
LA SEDUTALa storia delle liste d'attesa truccate, già all'esame della Procura, è stata al centro della seduta della Quinta commissione ieri a Palazzo Ferro Fini. Richiesta dalle opposizioni - con Piero Ruzzante di LeU che in caso di rifiuto era già pronto a raccogliere le firme per un consiglio regionale straordinario - la seduta ha visto la partecipazione dell'assessore alla Sanità Luca Coletto e dell'ingegner Francesco Bortolan, il tecnico dell'Azienda Zero che si occupa del monitoraggio delle liste d'attesa. È stato Bortolan, stando a quanto riferito dai consiglieri, a parlare di possibili «danni» ai pazienti per l'attesa di prestazioni che dovevano essere erogate ben prima. Una versione ben diversa da quella fornita dall'Ulss 3 di Giuseppe Dal Ben, secondo cui la diversa attribuzione delle priorità sarebbe avvenuta successivamente all'erogazione delle prestazioni stesse. Tant'è, ieri in Quinta commissione se ne è parlato: «Siete consapevoli - ha chiesto Ruzzante - dei rischi di danni?».
I NUMERII dati forniti ieri sono i seguenti: le ricette taroccate - cioè con prescrizioni diverse da quelle indicate dal medico di famiglia - sono 44.600 per 110mila prestazioni e riguardano l'ambito dell'ex Ulss 13 Dolo-Mirano. Si tratta di dati riferiti al 2017, quando l'Ulss era già unica. Circa 8mila ricette con prescrizione B (entro 10 giorni) sono state declassate alla prescrizione D (entro 30 giorni); circa 2mila ricette con prescrizione B sono diventate P (cioè programmabili, da effettuarsi entro 90 giorni); le rimanenti 35mila circa ricette che avevano prescrizione D (entro 30 giorni) sono diventate P (entro 90 giorni). Per farla breve: quelle che in teoria dovevano essere urgenze sono diventate visite da fare con calma, senza fretta. La tesi dell'Ulss, come si può leggere nell'articolo qui sotto, è diversa e cioè che le prescrizioni dei medici sarebbero state rispettate. Ieri in Regione si è sostenuto l'esatto contrario. Da segnalare, inoltre, le 150 ricette taroccate a favore dei pazienti, con liste di attesa più brevi.
Sempre in Quinta commissione ieri è stato spiegato che il software del costo di 140mila euro è stato comprato con decreto del direttore dell'Ulss Dal Ben il 12 maggio 2017. E che al numero verde sono arrivate 6 segnalazioni - poche, ma ritenute evidentemente centrali - di cittadini che si lamentavano perché avevano una prescrizione urgente e hanno dovuto aspettare un sacco.
ACCERTAMENTIIl consigliere Ruzzante non ha risparmiato le domande: «Informerete i cittadini che sono stati danneggiati dal momento che, come ha detto Bortolan, le ricette hanno valore clinico?». Coletto: «Sì». Ruzzante: «Cosa aspettate a commissariare Dal Ben?». Coletto: «Sul direttore Dal Ben stiamo facendo ulteriori accertamenti, ma la decisione spetta a colui che l'ha nominato». Cioè al governatore Zaia.
Ultimo aggiornamento: 21:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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