VENEZIA - Anche i dati personali dei politici veneti sono finiti sotto attacco, nell’incursione dei pirati telematici alla pubblica amministrazione di mezza Italia. La circostanza emerge dalla lettera che Roberto Valente, segretario generale di Palazzo Ferro Fini, venerdì ha inviato al governatore Luca Zaia, agli assessori e ai consiglieri regionali, sia in carica che già decaduti, per avvertirli che «sono stati violati» i sistemi informativi della società Westpole, fornitrice dell’azienda PA Digitale di cui è cliente l’istituzione «per quanto attiene la gestione giuridica ed economica dei componenti della Giunta e del Consiglio regionale».
SENZA CARTA
L’applicativo che è stato aggredito dai criminali informatici, cioè Smart Urbi, viene infatti utilizzato anche per emanare senza bisogno di carta gli atti della struttura, compresi quelli che dispongono la liquidazione dei pagamenti in favore dei fornitori. I vertici dell’assemblea legislativa hanno ottenuto rassicurazioni tecnici sul fatto che i disservizi saranno risolti completamente nel giro di qualche giorno. Una promessa che sul Canal Grande viene tenuta in estrema considerazione: il problema va avanti ormai dall’8 dicembre, anche se nulla è stato fatto trapelare all’esterno per una settimana, finché l’altro ieri sono state inviate le comunicazioni della dirigente capo Paola Rappo al personale e del segretario generale Valente ai consiglieri e agli assessori. In questo modo è arrivata all’opinione pubblica una spiegazione sull’inaccessibilità di alcune parti del sito istituzionale, vale a dire quelle ospitate nella “nuvola informatica” che è stata presa di mira dalla banda, forse la gang russa Lockbit secondo alcuni esperti.
NESSUN RISCATTO
Al momento non risulta pervenuta alcuna richiesta di riscatto a Westpole, che nel suo ultimo comunicato assicura un impegno «24 ore su 24», ma ammette: «Sfortunatamente, alcuni clienti sono ancora interessati dal problema». È il caso appunto del Consiglio regionale del Veneto, che provvede da sé al versamento dei compensi ai consiglieri in servizio e in pensione, mentre si affida alla Giunta per i bonifici ai dipendenti. Questo permetterà di garantire puntualmente l’erogazione al personale prevista per la prossima settimana. «Probabilmente – ha commentato il presidente Ciambetti – chi ha parlato di stipendi messi a rischio, è stato tratto in inganno dall’impossibilità temporanea, come è stato ben specificato dai mass media, da parte dei dipendenti di accedere al sistema per verificare lo stato dei loro cartellini, delle timbrature di entrata ed uscita, che comunque vengono registrate, e delle richiesta elettroniche per ferie e permessi, che vengono per altro autorizzate dai dirigenti degli uffici. Per quanto riguarda lo stipendio di dicembre, e relativa tredicesima mensilità, non da ultimo rammento che, in considerazione della scadenza anticipata dei pagamenti, le liste dei beneficiari con le relative spettanze vengono inviati dalla Regione alla banca esecutrice nei primi giorni di dicembre, cosa che è avvenuta anche quest’anno, per permettere una lavorazione tempestiva degli accrediti».