Parroco contro l’assessore: capisce
di scuola come io ne so di gondole

Venerdì 29 Aprile 2016
Don Gianni e l'assessore Romor
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MESTRE - Dopo l’allarme per i fondi alle scuole paritarie e le imposte arretrate Un attacco frontale. Che fa impallidire qualunque schermaglia tra maggioranza e opposizione. Una "avvelenata" nella quale don Gianni Antoniazzi, parroco di Carpenedo - la chiesa forse più influente in città - si scaglia direttamente contro l’assessore alle Politiche educative Paolo Romor e i tagli alle scuole materne private attuati dall’amministrazione. Mentre Romor replica che la riduzione dei contributi era già stata condivisa con esponenti della diocesi «che - sostiene l’assessore - si erano anche dichiarati pienamente soddisfatti». «Lo dico subito: scrivo contro l’assessore Paolo Romor che a mio parere di vita ne capisce poco». Non usa giri di parole don Gianni Antoniazzi nel prossimo numero di "Lettera aperta", il foglio parrocchiale.

E, dopo aver difeso il ruolo educativo dell’asilo "Il Germoglio" aperto a Carpenedo dal 1910, ricorda come nella scuola pubblica un alunno costi 5.600 euro, «mentre alle private le cose sono gratis per lo Stato.  Qualche anno fa l’assessore Andrea Ferrazzi stipulò una convenzione con le paritarie che accettavano i criteri laici dello Stato, con un contributo di 260 euro ad alunno da parte del Comune». Ma nei mesi scorsi, ecco i tagli. «Si è fatto avanti Paolo Romor, assessore che di scuola ne capisce quanto io di gondole - prosegue il parroco -. Combinati i malanni nella gestione delle scuole pubbliche, ha ritenuto di tagliare i soldi a quelle paritarie. Lui, principe del foro di Venezia, titolato vicesindaco del Lido, scapolo senza figli sul procinto dei 50 anni, come fa ad occuparsi dell’educazione dei bambini? Così succede che, mentre il sindaco spende per la squadra in serie A, il suo assessore Paolo Romor ha tagliato i fondi. Gli ho chiesto il motivo di questa scelta. Ha risposto che a sua volta ha trovato le casse vuote e che gli era anche toccato di assumere qualcuno che lo sostituisse dentro il Comune, perché lui non poteva distrarsi dai propri affari lavorativi. Gliel’ha comandato il medico di candidarsi in politica?». Bordate che Romor respinge al mittente. 

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 13:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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