Assegno scoperto per le moto d'acqua, a giudizio il figlio di Bossi

Sabato 9 Dicembre 2017 di Gianluca Amadori
Riccardo Bossi (a destra nella foto) col padre Umberto
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VENEZIA - Si era presentato a Caorle come il figlio del Senatur e proprio per questo fu trattato come un cliente di riguardo Riccardo Bossi, 38 anni, il primogenito del fondatore della Lega Nord. Dunque la sorpresa è stata doppia per i titolari della società Marina 4 srl quando hanno scoperto che l'assegno consegnato per il pagamento di due moto d'acqua non era pagabile in quanto quel conto corrente risultava chiuso da sei mesi.

Finirà in tribunale, con l'accusa di truffa, la vicenda relativa al presunto raggiro messo a segno nell'estate del 2014, costato alla società di Caorle oltre 33 mila euro, pari al valore delle due moto d'acqua, modello Seadoo Rxt X260 Rs, mai più recuperate. Gli accordi per la compravendita furono presi a Caorle, dove il figlio di Bossi risulta essersi recato più volte, ma il processo sarà celebrato a Novara, dove le due moto d'acqua furono consegnate nella sede di una carpenteria, risultata del tutto ignara degli intenti truffaldini.

Assieme a Riccardo Bossi, residente a Gallarate, risulta indagato anche un siciliano, Calogero Plantera, 56 anni, residente in Piemonte, a Gravellona Toce, l'uomo che materialmente diede disposizione alla Marina 4 srl di recapitare le due moto d'acqua in provincia di Novara (alla Ml Metal di Marco Plantera) e che, successivamente, consegnò l'assegno senza valore all'incaricato della società di Caorle.




     
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