VENEZIA LIDO - Un medico dell'ospedale civile di Venezia sotto inchiesta con l'accusa di lesioni colpose in relazione a un intervento ginecologico che sarebbe stato eseguito in maniera erronea.
Il sostituto procuratore Giovanni Gasparini ha convocato il ginecologo, assistito dal suo difensore, per l'udienza di giovedì prossimo, al Palazzo di giustizia di Venezia, nel corso della quale sarà disposto un accertamento tecnico non ripetibile ex articolo 360 del codice di procedura penale con l'obiettivo di ricostruire l'accaduto ed accertare eventuali responsabilità.
La vittima è una trentaseienne di origini moldave la quale, a seguito di una visita effettuata presso l'Ospedale Civile di Venezia, scoprì di essere affetta da una neoformazione in sede ipogastrica.
L'OPERAZIONE
Nel corso dell'operazione, avvenuta il 29 novembre del 2022 alla donna fu però asportata anche la ovaia destra, del tutto sana, con conseguente menomazione della capacità di procreare. La normalità della ovaia destra è stata successivamente confermata da un esame anatomopatologico, eseguito proprio per avere conferme in merito alla necessità dell'asportazione.
La Procura affiderà l'incarico peritale al professor Massimo Piergiuseppe Franchi (specialista in Ginecologia ed Ostetricia) e al professor Giovanni Cecchetto (specialista in Medicina Legale). La parte offesa, assistita dall'avvocato Augusto Palese e suo marito, patrocinato dall'avvocato Davide Vianello Viganò potranno nominare consulenti di propria fiducia da affiancare agli esperti incaricati dalla pubblica accusa. Lo stesso potrà fare il difensore dell'indagato.
Per il momento risultano sconosciute le cause del presunto errore medico, ma è possibile supporre che il sanitario abbia operato nella convinzione che la paziente fosse di età più avanzata, post menopausale.
L'Azienda sanitaria ha dichiarato di collaborare con le verifiche in corso affinché sia correttamente accertata ogni eventuale responsabilità.