PORTOGRUARO - Addio ad Arnaldo Vacondio, 89 anni, fratello di Marta Marzotto e zio di Matteo già presidente dell’Ente nazionale del turismo italiano. Si è spento a Portogruaro. Dopo un’adolescenza passata in povertà era stato dirigente delle industrie Marzotto a Fossalta di Portogruaro. In riva al Lemene aveva continuato a vivere con la famiglia che gli è sempre stata vicino.
Originario dell’Emilia Romagna, nel Reggiano, ha seguito la sorella più grande Marta a cui era molto legato. Figlio di Guerrino, un casellante delle ferrovie, e di Alma Spadoni, una mondina, Arnaldo Vacondio è cresciuto con la sorella con cui ha condiviso non solo i momenti più belli della giovinezza ma anche le soddisfazioni professionali proprio con la holding del cognato Umberto Marzotto. Da piccolo amava andare a pesca con Marta, nelle sere d’estate, quando i due andavano a rane. «Lui reggeva la lampada a carburo - aveva confessato Marta Marzotto - a me toccava immergermi nei fossi. Al mercato ce le pagavano 100 lire al chilo». Quando la sorella Marta sposò Umberto Marzotto, la coppia arrivò a Portogruaro per vivere nel palazzo cinquecentesco da 7 mila metri quadrati che il suocero della contessa aveva acquistato dagli Stucky.
Da allora anche Arnaldo aveva deciso di vivere nella cittadina del Lemene a due passi dalla residenza della sorella, nel rione dei Frati dove ha cresciuto con la moglie i due figli. Rimase ferito per la morte della nipote Annalisa consumata dalla fibrosi cistica a soli 32 anni. Un colpo duro per l’uomo che nel 2016 ha perso anche la sorella Marta. Dopo una breve malattia Arnaldo Vacondio si è aggravato: è spirato in ospedale.
A Fossalta di Portogruaro aveva portato la sua professionalità e la sua umanità.