Gli albergatori dichiarano guerra
ai furbetti dei B&b: «No al nero»

Mercoledì 2 Settembre 2015
La mappa dal sito Airbnb
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VENEZIA - Per il momento parlano le categorie. L’assessore al Turismo, Paola Mar, invece, tace. Di mezzo c’è l’ennesima offensiva, anche se velata, del sindaco di Barcellona, che in una recente intervista sullaStampa ha ribadito di non "volersi comportare" come accade a Venezia. All’ordine del giorno la decisione del sindaco catalano contro gli "affitti in nero" dei bed and breakfast cittadini e la volontà di combattere un’attività illegale e l’evasione fiscale. Una recente indagine del Laboratorio Reset che ha evidenziato un’ipotesi di un giro d’affari veneziano per 80 milioni "in nero".



«Sono anni - sottolinea il presidente dell’Associazione veneziana albergatori, Vittorio Bonacini - che predichiamo una severa lotta contro l’attività ricettiva illegale. In passato le nostre richieste sono state lettera morta. Non possiamo che essere d’accordo con l’impostazione espressa dall’«alcadesa» di Barcellona. Per avviare anche qui a Venezia un’azione di questo genere occorerrebbe dare il via ad una "ricerca interforze" coinvolgendo Finanza, Vigili urbani, Catasto per un’indagine che consenta di identificare appartamenti in nero; di individuare i proprietari e anche di capire in che modo si avvantaggiano economicamente. Il Comune potrebbe farsi capofila di questa scelta e mi auguro che presto ciò avvenga».



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