VENEZIA - Un poliziotto penitenziario del carcere di Venezia è stato aggredito da un detenuto ed ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lo denuncia il segretario triveneto del Sappe, Angelo Vona, secondo il quale «le criticità dell'istituto di pena lagunare sono tante. L'emergenza è all'ordine del giorno e il sistema regge ancora grazie al sacrificio e all'abnegazione delle donne e degli uomini in divisa». Per il Sappe, lasciare le celle aperte più di otto ore al giorno «senza far fare nulla ai detenuti - lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsivoglia attività - è controproducente perchè lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi e ipocriti». La proposta è quella «di sospendere la vigilanza dinamica: sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili»