L'aeroporto di Venezia cresce ma i dipendenti continuano a calare. I sindacati: «Perso dal 15 al 20 per cento della forza lavoro». Verso lo sciopero

Mercoledì 17 Aprile 2024 di Elisio Trevisan
L'aeroporto cresce ma i dipendenti continuano a calare

MESTRE - «L'aeroporto cresce, è vero, ma il numero dei dipendenti continua a calare», affermano i sindacati dei trasporti che denunciano il pericolo sicurezza e il calo della qualità dei servizi, e annunciano agitazioni e scioperi. Pochi giorni fa avevamo pubblicato i dati relativi ai decolli progressivi al Marco Polo dove nella prima settimana di aprile la crescita è stata del 7% (803 contro i 747 dell'anno scorso): un 2% in più rispetto a quanto era stato previsto a fine marzo da Save, gestore degli scali, che durante un workshop con 65 operatori, tra compagnie aeree, enti del turismo e tour operator, aveva parlato di 13 milioni di passeggeri attesi da aprile ad ottobre, cioè per la stagione estiva 2024.

Dati più che positivi, dunque, ma per i sindacati il rovescio della medaglia è pesante. «A fronte di un aumento dei decolli del 7%, registriamo un 15 e anche 20% di diminuzione dell'organico su tutte le aree dell'aeroporto veneziano» afferma Ivano Traverso, segretario Fit-Cisl, sottolineando che l'uscita dagli anni di lockdown, durante i quali i voli erano stati quasi azzerati, è stata in continua salita per quanto riguarda il traffico aereo ma in discesa per il numero di dipendenti.


L'ALLARME
Già durante la pandemia i sindacati avevano in più riprese segnalato che il lavoro in aeroporto non è più attrattivo come un tempo quando, invece, era molto ambito sia per le paghe buone sia per il prestigio derivante dal far parte di una squadra che faceva volare gli aeri. «Stress, turni massacranti, salari sempre più bassi e responsabilità alta che ricade sulla spalle degli operatori fanno sì che sempre meno persone si avvicinino al settore aeroportuale e sempre più si licenzino» continua Traverso. Per le organizzazioni sindacali si sta assistendo a un calo generale del controllo della qualità «e gli unici che dimostrano di interessarsene sono le compagnie aeree che se la prendono con le società di handling con lamentele e penalità economiche».


I NUMERI
Gli handler sono le società che garantiscono i servizi a terra per le compagnie e i viaggiatori (check-in, lost and found, bagagli, rampa, trasporti in bus sui piazzali... ), e al Marco Polo sono due, Gh e Aviation Service, il primo con 350 lavoratori stabili (che in stagione dovrebbero arrivare a 600 e invece, secondo i sindacati, si fermano al massimo a 480), il secondo con 240 a tempo indeterminato (in stagione estiva dovrebbero arrivare a 350-400, e invece, sempre per i sindacati, non superano i 320 in una situazione di carenza cronica). Poi ci sono i 350-400 lavoratori di Sicuritalia (ex Triveneto Sicurezza) che si occupano del controllo dei varchi dell'aeroporto per bagagli e passeggeri, anche questi sotto organico, e pure quelli di Save: in totale 650 dipendenti, tra impiegati e 300 operativi (addetti Prm per i viaggiatori con ridotta mobilità, Bhs gestione bagagli, informazioni, sala Vip...). «Persino Save è stata costretta a pubblicare annunci nei siti web per la ricerca di personale, e i due handler hanno dovuto spostare personale dalle basi nel sud Italia. - aggiunge il segretario Fit-Cisl - Ma quando le compagnie si lamentano per la scarsa qualità dei servizi gli handler se la prendono con il personale con riflessi pesanti sulla qualità di vita e sulla sicurezza nei posti di lavoro: ci si muove di meno e più velocemente, e il rischio di farsi male è più alto. Non a caso il settore del trasporto aereo in Italia è quello colpito da più scioperi, purtroppo con pochi risultati così le questioni rimangono irrisolte e le persone scontente».

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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