Mestre, in aeroporto con il treno. Quattro cantieri in contemporanea per terminare la bretella nel 2025

Giovedì 22 Febbraio 2024 di Elisio Trevisan
Mestre, in aeroporto con il treno. Quattro cantieri in contemporanea per terminare la bretella nel 2025

MESTRE - I cantieri saranno quattro e non uno, opereranno in contemporanea e con una grande quantità di mezzi pesanti per fare in tempo a finire la bretella ferroviaria dell'aeroporto entro i termini prefissati e non perdere i finanziamenti del Pnrr, ossia entro la fine del 2025, prima dell'avvio delle Olimpiadi invernali.

Un impegno enorme perché «questo cantiere in poco spazio, 8 chilometri appena, contempla qualsiasi tipologia di infrastruttura ferroviaria esistente e anche stradale» ha ribadito ieri l'ingegner Patric Marini, responsabile del progetto per Rfi, Rete ferroviaria italiana, intervenuto in municipio a Mestre alla riunione della IV Commissione (congiunta alla V e IX) dedicata allo "Stato di avanzamento dei cantieri", assieme all'ingegner Francesco Romeo e al responsabile delle relazioni istituzionali, sempre per Ferrovie, Giacomo Pagone. Quattro macro cantieri, dunque, da 644 milioni di euro: quello più a nord per realizzare lo svincolo per l'innesto con la linea Venezia Trieste; un altro per il viadotto, un terzo per la galleria di 3 chilometri e mezzo e un quarto per la nuova stazione interrata; e il cantiere per la galleria, a sua volta come una matrioska, avrà altri 4 cantieri che opereranno anch'essi in contemporanea. Rispetto al progetto originario, quello esecutivo comporta numerose variazioni a seguito delle 160 prescrizioni del Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile che a novembre del 2022 ha approvato definitivamente il progetto) e delle osservazioni di cittadini, istituzioni e imprese coinvolte dal tracciato.

MODIFICHE

Ad esempio i due sottopassi che in origine dovevano essere cavalcaferrovia, uno lato bivio ferroviario per Venezia e l'altro lato bivio per Trieste lungo via Bosco Costa: il primo sarà solo ciclabile e pedonale perché c'è un problema di quote tra l'infrastruttura e il terreno, il secondo anche per le auto. Poi c'è la strada di collegamento con l'antico borgo agricolo di Ca' Litomarino, spostata per mantenere in piedi i tre edifici che non verranno demoliti e saranno ceduti al Comune che deciderà quali attività sociali e culturali installarvi. E, ancora, sarà aumentato il numero dei bacini di laminazione per evitare allagamenti. Rispetto al progetto iniziale, inoltre, verrà ulteriormente ridotto l'utilizzo della viabilità locale per i mezzi pesanti costruendo altre piste di cantiere. Per quanto riguarda la sottovia sulla Venezia Trieste per mettere in collegamento la parte nord di Dese con i terreni che verranno ingabbiati dal triangolo costituito dai binari dello svincolo della bretella e quelli della linea Venezia Trieste, è stata aggiunta anche se il cantiere verrà gestito all'esterno dell'appalto complessivo ma l'opera sarà comunque pronta assieme a tutte le altre entro fine 2025. Infine c'è l'accordo con il Comune che si è impegnato a realizzare subito la viabilità per il Bosco dello Sport, in modo che le imprese potranno utilizzarla per i cantieri della bretella. Anche rispondendo alle domande dei consiglieri del Pd e di Tutta la città insieme, i responsabili delle Ferrovie hanno assicurato l'impegno per ridurre il più possibile i disagi per i residenti, soprattutto di Dese e di Tessera, sia con l'attenzione alla viabilità per i mezzi pesanti, sia verso l'ambiente. In proposito 12 mesi prima dell'avio dei cantieri è stata "fotografata" tutta l'area per verificarne lo stato e confrontarlo con i rilievi che verranno effettuati durante i lavori e, alla fine, per altri sei mesi: aria, acque superficiali e sotterranee, paesaggio, rumore, suolo e sottosuolo, vegetazione e fauna.

AMBIENTE

Per quanto riguarda la flora si prevede di abbattere aree boscate per 15 mila metri quadrati e di piantumarne, alla fine, per 25 mila metri quadrati; inoltre le Ferrovie sono d'accordo con la richiesta della Città Metropolitana di piantare alberi anche nella fascia interclusa di 30 metri tra la bretella autostradale e quella ferroviaria. Rfi nega, invece, di aver a che fare con l'abbattimento di altri 220 alberi in corso nell'area aeroportuale a lato di viale Galilei: quello è attuato da Save, gestore del Maco Polo, per far posto a un nuovo parcheggio da 800 posti auto. Per ridurre l'impatto con il territorio è stato deciso, inoltre, di spargere su un'area molto estesa il milione e 300 mila metri cubi di terre che saranno estratte dalla galleria: 300 mila metri cubi andranno a bonificare un'ex discarica di Acegas e il resto sulle terre di Save Agricola con uno spessore di poche decine di centimetri per consentire, già l'anno dopo, di riprendere le coltivazioni.
 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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