Venezia, le manifestazioni del 25 aprile. La Cgil: «Noi lavoriamo per la pace» I venetisti: «Non ci sentiamo italiani»

Mercoledì 26 Aprile 2023 di Tomaso Borzomì
Venezia, le manifestazioni del 25 aprile. La Cgil: «Noi lavoriamo per la pace» I venetisti: «Non ci sentiamo italiani»

VENEZIA - Venezia ha celebrato il 25 aprile in tutto il suo territorio. In un ideale ponte che parte da Mestre, per raggiungere la città lagunare, ecco che il segretario generale veneziano della Cgil Daniele Giordano ha posto l'accento su pace, famiglia, non senza tralasciare dure accuse all'assessore Elena Donazzan. Da piazza Ferretto Daniele Giordano ha chiarito: «Oggi vediamo ancora la possibilità che il conflitto si estenda invece di cessare.

Nessuna ragione storica o geopolitica può giustificare l'invasione dell'Ucraina. La storia, i fatti, gli avvenimenti, ci aiutano ad inquadrare chi siamo e dove siamo, ma solo nella pace possiamo pacificare la storia. Dobbiamo tutti lavorare per la pace». Anche perché il ricordo del fascismo continua a essere presente, al punto che sul tema Giordano continua: «Il fascismo nasce sul mito della violenza. Il fascismo nasce sul mito della disuguaglianza, di razza e di genere. Disuguaglianza delle persone. Il fascismo nasce sul mito del totalitarismo di stato. Questo può portarci ancora a leggi liberticide. Assistiamo ad un continuo tentativo di riscrivere la storia. Ad un continuo tentativo di far passare la mistificazione della Resistenza come rissa tra parti uguali. L'antifascismo come invenzione per condizionare il dibattito politico».

IL CASO DONAZZAN

Duro l'attacco all'assessore regionale Donazzan, che arriva a chiederne le dimissioni: «Non possiamo accettare le gravi affermazioni dell'assessora Donazzan. La nostra Costituzione è profondamente antifascista. I padri Costituenti hanno scelto di fondare la democrazia sull'eguaglianza. Purtroppo però l'assessora Donazzan è riuscita ad andare oltre affermando che il terrorismo sia frutto dell'antifascismo. Sono parole indegne, su cui non basta scusarsi. L'assessora dovrebbe avere la dignità di lasciare in silenzio le istituzioni». Il segretario generale della Cgil ha poi rivolto il suo appello anche al Consiglio Regionale: «L'unica cosa che adesso dovrebbe accadere è la sfiducia del Consiglio Regionale all'assessora Donazzan, ma come in altre occasione i suoi colleghi di partito taceranno avallando nei fatti queste tesi e gli equilibri politici violenteranno ancora una volta chi è morto per tutti noi».

LA PROCESSIONE DEL LEONE

C'è così il 25 aprile che inneggia alla liberazione e chi, invece, non la vede così. Gli indipendentisti veneti hanno manifestato ieri a San Marco con la consueta processione in piazza, sbandierando i bandieroni orogranata. Nel corso del pomeriggio si è così rievocato il collegamento con la Repubblica Veneta, hanno fatto sapere i presenti. «Non possiamo condividere con l'Italia una liberazione che per noi è incompleta: i nazisti tedeschi sono stati cacciati ma l'Italia ancora occupa illegalmente la nostra terra. Noi patrioti veneti non sappiamo cosa farcene delle pseudolibertà italiane, il tricolore tanto sventolato è solo simbolo di lutti, guerre e miseria. Veneto è chi ama il Veneto. Chi si riconosce italiano e difende l'Italia non è veneto», ha comunicato l'ufficio di presidenza del Veneto Serenissimo governo. Dal medesimo ufficio si è proseguito aggiungendo: «È giunto il tempo, ora più che mai, di riscoprire la nostra storia, le nostre feste, le date fondanti la nostra identità. Preghiamo perché possa risorgere un Veneto indipendente fondato sulla tradizione, rigettando il finto progresso propugnato dal nuovo ordine mondiale dell'agenda 2030 e dal World Economic Forum. Noi patrioti veneti siamo la vera resistenza nel nome e nella profezia di San Marco». Da ultimo, il "Doge" Albert Gardin ha annunciato un intervento: «Il prossimo appuntamento sarà il 12 maggio alle 16 a palazzo Ducale nella sala del Maggior Consiglio per una dichiarazione sulla politica della Repubblica veneta, ma anche sulle relazioni internazionali. Abbiamo chiesto la concessione del palazzo al Governo che non ci ha ancora risposto, magari pagheremo anche il "pizzo" per entrare, ma ci saremo».

Ultimo aggiornamento: 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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