​Zuffa per chi può godersi l’aria
del ventilatore: profughi in ospedale

Mercoledì 27 Luglio 2016 di Paola Treppo
Zuffa per chi può godersi l’aria del ventilatore: profughi in ospedale
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ARTEGNA (Udine) - In questi giorni fa caldo e l’afa è decisamente poco sopportabile. Chi accende allora il super condizionatore, chi chiude porte e finestre per tener la casa più fresca, chi si rifugia in cantina e chi aumenta la frequenza dei bagni nella piscina del giardino di casa, se ce l’ha, o le docce. La maggior parte degli accaldati, tuttavia, mette in funzione a massima potenza l’elettrodomestico più comune ed economicamente meno costoso: il ventilatore. Non abbassa di molto la temperatura ma almeno un po’ d’aria circola, nelle stanze o negli uffici.

L’intramontabile sistema a pale, però, può anche scatenare delle liti non da poco. Così, cercando un po’ di refrigerio, si rischia di finire anche in ospedale. La singolare vicenda, che ha fatto parlare tutto il paese, stamattina, è accaduta ad Artegna dove, nella notte, in una casa dove sono stati accolti una decina di profughi, si è scatenata una zuffa tra richiedenti asilo. Motivo? L’aria del ventilatore. Ce n’è solo uno. E chi se lo gode? Da lì prima le parolacce, in chissà che lingua, poi si arriva alle mani. Tanto che una parte del gruppetto comincia a darsele di santa ragione. Nessuno resta ferito gravemente ma i coinvolti sono pesti e malconci tanto che si ritiene necessario portarli in ospedale, a San Daniele del Friuli. Qui i profughi, afghani e pakistani, vengono visitati. Nessuno di loro presenta problemi particolari, a parte qualche occhio nero. Così, dimessi nella notte, tornano nella casa di Artegna. 
Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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