LIGNANO, MARANO e GRADO (Udine) - A Lignano, in questi primissimi giorni di febbraio, non c'è nessuno. Pochi locali aperti, qualche negozio; strade deserte. Una cittadina che nella stagione più fredda, però, ha sempre il suo mare, la sua spiaggia, protetta da barricate, da sacchi e staccionate di legno, perché le onde non si mangino tutto l'arenile; è il periodo forse più bello dell'anno per godersi l'ambiente. E i suoi abitanti stabili: i gabbiani.
In una delle parti più suggestive di Lignano, quella che guarda diritta verso Marano, si staglia una vista che non ha eguali, neanche in estate. Un pezzo di laguna, con qualche lembo di terra che emerge. L'acqua, qui, è bassa. Ci su arriva dalla passeggiata a piedi che si stacca dalla zona più a est, la più vecchia, che conserva tanti ricordi, anche se Lignano è giovane.
Qui, percorrendo una breve passarella in legno, si arriva in laguna. Sul pelo dell'acqua decine di gabbiani. Sembrano puntini bianchi su un foglio verde dipinto ad acquarello.
Da puntini bianchi sulle acque della laguna al volo tra la terra e il mare
Lunedì 5 Febbraio 2018 di Paola TreppoGalleggiano leggeri. Fino a che qualcuno non gli dà da mangiare. Allora si alzano tutti insieme e si tuffano in acqua. Allora quelle placide acque diventano zona di "caccia". Come per i pescherecci, inseguiti dai gabbiani, anche in laguna questi affascinanti ma rapaci volatili, si sono adeguati a hanno imparato a raggiungere le zona più ricche di cibo.