Tra i fasti di Venezia e Vienna, coi dipinti del Capitano James Cook

Martedì 17 Luglio 2018 di Paola Treppo
Il salone del piano nobile di Villa Pace

CAMPOLONGO TAPOGLIANO (Udine) - Sospesa tra i fasti di Venezia e di quelli di Vienna, Villa Pace, nelle placide e tranquille campagne del piccolo paese di Tapogliano, nel centro pianura friulana, tra la stellata città fortezza di Palmanova e l'isola di Grado, storica stazione balneare dell'Impero asburgico sull'Adriatico. La villa deve la sua forma a due fasi costruttive: una della seconda metà del '600 e l'altra della metà ‘700. Sorge sul sito di una villa preesistente della quale resta solo la grande barchessa a est; è sempre rimasta nella famiglia Pace ma purtroppo ha subito danni e spoliazioni nella prima e seconda guerra mondiale.

Costruita dal Felmaresciallo dell'Imperatore Leopoldo
Fu costruita nella seconda metà del '600 da Carlo Maria Pace, Felmaresciallo dell'Imperatore Leopoldo I d'Asburgo, che s’era distinto nelle guerre dell'impero contro i turchi: dall'assedio di Vienna del 1683 alla liberazione di Budapest nel 1686, cui partecipò con tre reggimenti corazzati di cavalleria distinguendosi in molte battaglie.

Al centro della proprietà fondiaria dei Pace
La villa era al centro di una proprietà fondiaria dei Pace e, come tutte le ville di villeggiatura, era abitata da giugno e ottobre, dalla mietitura alla vendemmia;  per il resto dell'anno la famiglia viveva nei palazzi di Udine o Gorizia. Ha una forma cubica, chiusa da 4 torri angolari, come le ville Colloredo a Dobrovo (Slovenia) o Coronini nella Valle del Vipacco.
 
Giuliana di Edling
L’accesso al piano nobile era previsto da uno scalone esterno, ma le due torri angolari verso il giardino, dove era previsto lo scalone, non furono mai completate e, verso la metà del Settecento, il progetto subì una profonda modifica a opera un altro Carlo Maria, probabilmente in occasione del suo matrimonio con Giuliana di Edling, dama di corte favorita da Maria Teresa d'Austria. La ristrutturazione fu terminata con ogni probabilità nel 1751, data che si legge sul dipinto sul soffitto del salone al piano nobile. 

La parte mitteleuropea
Gli elementi qualificanti la ristrutturazione di metà Settecento sono in parte mitteleuropei come i singolari camini angolari e lo scalone interno, su modello di quello di Fischer v.Erlach nel castello di Bruchsaal, mentre la decorazione del salone centrale è su modello veneziano con stucchi attribuiti a Francesco Re e il quadro sul soffitto del tiepolesco Scajaro. Tutta la casa è dunque un’epitome della cultura del Friuli orientale sempre con un occhio a Venezia e uno a Vienna.

Le pitture murali a grisaille
Nei recenti lavori di restauro, del 2014, in due stanze del piano nobile sono state rimesse in luce delle singolari pitture murali a grisaille di fine Settecento. In una stanza le pitture raffigurano un paesaggio arcadico, da incisioni da Zuccarelli, e le immagini dei porti di Tolone e Marsiglia, da incisioni di Giuseppe dell'Acqua da dipinti di Joseph Vernet. Probabilmente la scelta è legata al fatto che il committente, Carlo Maria Pace, è il primo nobile friulano a investire nella Compagnia di Assicurazione di Trieste, poi Loyd triestino.

I viaggi del Capitano James Cook
Nella sala della torre le pitture descialbata raffigurano invece i viaggi del Capitano James Cook nei mari del sud tratte dalle incisioni della prima edizione italiana pubblicata a Napoli nel 1784 e a alcune incisioni dell'Historie des deux Indes del 1775 dell'Abbè Raynal, amico di Diderot. È questo il primo libro contro la schiavitù pubblicato in Europa e per questo messo all'indice e bruciato in Francia e in tutti paesi dell'antico regime. Ne esistono solo tre edizioni svizzere e una di queste risultava nella biblioteca Pace, la famosa "bella e scelta libreria" di 12.000 volumi vincolata al fidecommesso assieme alla villa da Carlo Maria, ma messa in vendita dagli eredi nel 1824. 

Philosophes contemporanei
Le pitture, probabilmente di Giuseppe Mattioni allievo di Francesco Chiarottini, sono straordinarie per l'inusuale iconografia certamente suggerita dai committenti: Bernardino Pace, figlio di Carlo Maria, e sua Moglie Teresa di Abensberg und Traun: entrambi sono infatti scrittori e considerati dai contemporanei "Philosophes".

Il parco
La villa si trova al centro di un giardino di circa un ettaro con un breve viale sul fronte e a parco all'inglese sul retro. Ad est ed ovest il giardino è chiuso dalle due barchesse. La piccola barchessa ad ovest, dove si trovava la cucina seicentesca, è collegata alla villa da un grazioso portico coperto. La grande barchessa est è adibita in parte a bottiglieria dell'azienda vinicola Pace-Perusini mentre nella testata a ovest sono stati restaurati alcuni ambienti e l'antica scuderia con parte degli arredi originali. Al primo piano, l'enorme spazio di lavoro, di 1000 metri quadrati, con una imponente travatura originale, era probabilmente adibito nel ‘700 alla bachicoltura e poi a numerosi altri usi agricoli.
 
Una location esclusiva
Oggi parte della villa e della barchessa sono una location esclusiva per eventi privati: matrimoni, meeting, feste, ricevimenti e a breve sarà aperta anche per l'ospitalità con quattro camere doppie con bagno. Spesso inoltre, nella villa i proprietari ospitano concerti, mostre e conferenze nell'ambito storico-artistico o paesaggistico vicine ai loro interessi.

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