Crisi, affari d'oro per i vestiti usati:
7mila clienti al discount dei bimbi

Lunedì 10 Febbraio 2014 di Camilla De Mori
Anna Facchini e alcuni vestiti per neonati
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UDINE - Ha quasi 6.800 clienti. Come se la popolazione di Martignacco, bimbi in fasce compresi, entrasse e uscisse a turno dal negozio di via Planis per comprare pagliaccetti e tiralatte o cedere carrozzine e biberon. Ed è forse questo il regalo migliore per il decennale di Mamadiscout, nato nel 2003 dalla mente di Anna Facchini, allora neomamma. Al terzo seggiolino d’auto comprato, dieci anni fa, cercò se c’era un negozio di usato per bambini: non ne trovò uno in tutto il Triveneto e decise di far da sé.

Ora, snocciola cifre da capogiro, con una curva di crescita verticale che ha visto quasi decuplicare il numero di persone che girano intorno alla sua attività (nel 2004 erano circa 750). «Oltre alla soddisfazione di aver raggiunto poco meno di settemila clienti, c’è quella di aver restituito alle famiglie quasi mezzo milione. Dal 1. gennaio 2003 ad oggi, ho reso a chi ha posto in vendita degli articoli da Mamadiscout oltre 488mila euro», calcola tuffata nel pc. Senza contare i risparmi per gli acquirenti. «Le persone che in 10 anni hanno comprato qui spendendo in tutto quasi 1 milione, se avessero acquistato fuori avrebbero speso anche 2 milioni, 2 milioni e mezzo», stima Facchini. Ma la crisi ha colpito anche il settore dell’usato. «La crisi è crisi nera per tutti. Rispetto al 2010, un anno "top", se nel 2011 e nel 2012 ho mantenuto incassi stabili, nel 2013 anch’io ho avuto una flessione del 6,3%: un po’ è un dato fisiologico, un po’ è il portafoglio che piange».
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 13:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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