«Comprala! È professional», ma era un tarocco: truffato il boscaiolo

Giovedì 11 Gennaio 2018 di Paola Treppo
«Comprala! È professional», ma era un tarocco: truffato il boscaiolo
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PEDEMONTANA (Udine) - «Con questa motosega di marca non farai più fatica. Guarda: è ancora imballata ed è professionale». Poi la delusione di avere tra le mani una perfetta imitazione, che si ingolfa e non funziona. Boscaiolo in pensione truffato.

La tradizionale pulizia della boscaglia
In questo periodo dell'anno non è insolito imbattersi in qualche persona intenta a sistemare la boscaglia, la vegetazione spontanea che delimita i confini dei terreni. Un'operazione di indubbia utilità, che permette di tenere il fondo pulito; allo stesso tempo consente di rifornirsi di legna da lasciare stagionare oppure bruciare direttamente nel caminetto. Anche un pensionato di 69 anni della Pedemontana udinese, lo scorso mese di dicembre, era intento in questa operazione; armato di accetta e di seghetto, ma soprattutto di tanta buona volontà, si era messo a tagliare legna, tutta la mattinata, riuscendo a realizzare delle belle fascine.

L'incontro propizio
Con la fronte ancora imperlata di sudore e con le pesanti fascine caricate sulle spalle il pensionato si stava recando a piedi alla propria abitazione, poco distante, quando lungo il tragitto è stato avvicinato da un'autovettura. Si abbassa il finestrino e un uomo sorridente si complimenta con lui per i grossi e bei rami di legna che trasporta. All'automobilista non è sfuggito un particolare: il pensionato portava appesa alla cintura una piccola accetta. Compreso che il taglio della legna lo faceva a mano, gli ha proposto l'acquisto di una motosega.

«Non farai più fatica»
«Guarda è un attrezzo di marca eh, c'è pure la scritta "professional". Con questo non farai più fatica e potrai sistemare la tua boscaglia in pochissimo tempo» gli dice, nel descrivere la motosega ancora in parte cellophanata. La mette pure in moto per far sentire il bello e gagliardo rombo che ha. «Siccome è l'ultima motosega che ho con me, te la vendo a metà prezzo».

Assegno di 400 euro
Per il pensionato si tratta di un bel risparmio. D'altronde, sotto i suoi occhi e alle sue orecchie, l'attrezzo sembra funzionare perfettamente. Così, raggiunta la casa in compagnia del venditore, gli staccava un assegno di 400 euro. «Non serve che perdi tempo a compilarlo, metti la cifra e firmalo. Il mio nome poi lo metto io». Il vecchio accetta in buona fede. Con queste parole i due si salutano, entrambi soddisfatti per l'affare concluso.

La brutta sorpresa
Nei giorni successivi il pensionato ritorna alla propria boscaglia, stavolta imbracciando saldamente la nuova motosega. Vuole concludere il taglio in giornata, cerca di azionarla ma, dopo un avvio sicuro, il motore comincia a perdere colpi sino a spegnersi. Non c'è proprio verso di farlo ripartire. Il 69enne pensa che sia sufficiente mettere un po' di olio, cerca di togliere il tappo e anche quello si rompe. Poi guarda con più attenzione la motosega e scopre che la placchetta del prestigioso marchio si toglie con facilità estrema. Alla fine rimane con un grosso involucro di plastica in mano che non funziona per niente: è un vero e proprio "pacco".

La denuncia 
Deluso per la truffa subita l'uomo va dai carabinieri della stazione di Venzone, comandata dal luogotenente Eric Sappada. Fa veder loro la motosega imballata e ingolfata, di fatto mai utilizzata. I militari notano che la placchetta con il marchio è un'imitazione perfetta e che il modello non corrisponde a quelli presenti in commercio. I carabinieri raccolgono la denuncia del 69enne e i dettagli che riesce a ricordarsi, in particolare il numero seriale dell'assegno staccato al truffatore. Da questo elemento iniziano gli accertamenti e i riscontri. Ieri, mercoledì 10 gennaio, scoprono che l'assegno è stato incassato da un 52enne di origini napoletane residente in provincia di Napoli. I carabinieri di Venzone lo denunciano all'autorità giudiziaria per truffa e vendita di prodotti industriali con segni mendaci
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