Dipendente banca ruba 2,5 ml euro a clienti per fare shopping di lusso

Venerdì 30 Giugno 2017 di Paola Treppo
Dipendente banca ruba 2,5 ml euro a clienti per fare shopping di lusso
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TOLMEZZO (Udine) - Si sono concluse le indagini che hanno riguardato l’ex dipendente di un noto istituto di credito della Carnia, C.M., e l’ex marito, M.A., con la formale notifica dell’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla Procura di Udine.

Truffa aggravata e continuata
Truffa aggravata e continuata, appropriazione indebita e utilizzo fraudolento di carte di pagamento intestate a terze persone: questi sono i capi di imputazione per l’impiegata bancaria mentre l’ex consorte dovrà rispondere di riciclaggio. Le indagini, eseguite in stretta collaborazione e sinergia, dai militari della Compagnia della Guardia di finanza e dai militari della stazione dei carabinieri di Tolmezzo, hanno consentito di ricostruire una cinquantina di posizioni relative a persone truffate e depauperate dei loro risparmi per un totale complessivo superiore a 2.500.000 di euro.

Centinaia di prelevamenti 
Sono stati accertati centinaia di prelevamenti allo sportello, anche di somme consistenti nell’ordine di decine di migliaia di euro, avvenuti tramite la presentazione di distinte con firme contraffatte, cioè carpite con l’inganno ai clienti. In un caso, un cinquantenne del luogo, si trovava a Roma all’atto di un prelevamento di denaro contante a suo nome, avvenuto nello sportello bancario di Tolmezzo. 

La ricostruzione della destinazione del denaro sottratto ai clienti ha permesso di appurare che è stato impiegato, oltre che per alimentare un circuito di falsi investimenti, per le più varie spese personali, compresi il pagamento del combustile della propria abitazione che per il pagamento di materiale edile utilizzato in lavori di ristrutturazione.

Altre somme sono state usate invece per il pagamento del dentista a favore dell’ex marito M.A. e per il saldo dell’autovettura a lui intestata, una Audi Q3, già sottoposta a sequestro nel corso delle indagini. Questo ha portato anche al sequestro preventivo dell’immobile adibito a civile abitazione intestata a lui, essendosi evidenziata una diretta correlazione tra parte dei versamenti di denaro contante e il pagamento delle rate del mutuo per l’acquisito dell’immobile.
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