VENEZIA - (Al.Va.) «Gliel’ho detto al governatore del Veneto Luca Zaia: il tiramisù è friulano, lo so per certo perché a farlo, nella cucina del Vetturino a Pieris, era mia nonna Giuseppina». Patrizia Delponte - 56 anni, titolare dell’agriturismo Segnavento a Zelarino, terraferma veneziana, di origini friulane, ma nata in Sicilia e residente in Veneto - dice di essere incappata nella diatriba del tiramisù un anno fa. «Al Vetturino di Pieris nel 1930, e per 25 anni, ci ha lavorato Giuseppina Visentin. Mia nonna materna».
LA RICETTA ORIGINALE DEL 1930 - GUARDA
In famiglia non sapevate della disputa del tiramisù?
«Io no. È così che, quando sono tornata a casa, ho chiamato mio zio Federico, che ha 90 anni, ed è figlio di Giuseppina. Non ho fatto a tempo a chiedergli “sai niente di un dolce...” e lui: “Il tiramisù? Certo, andavo al Vetturino a montare la panna per il tiramisù che faceva la mamma”. È stato lui a raccontarmi tutto».
Racconti.
«È stato il primo tiramisù, con la panna al posto del mascarpone (ma una panna grassa, non quella dei supermercati, la si può trovare nei caseifici), con lo zabaione e il marsala al posto del caffè. Nonna Giuseppina raccontò che a inventare questo dolce fu Mario Cosolo quando aveva 19 anni ed era a bordo della nave sabauda Vittorio Emanuele III. Poi Cosolo diventò lo chef della trattoria al Vetturino a Pieris, dove appunto in cucina lavorava mia nonna. Il dolce era servito su una coppa che si chiamava Coppa Vetturino. Il nome “Tìrime su” arrivò solo nel 1950 circa. E sa perché?»...
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