Avvelenati dal tallio, il perché del gesto di Mattia nel mistero di Varmo

Venerdì 8 Dicembre 2017
Mattia Del Zotto
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Potrebbe annidarsi nella suggestione provata da bambino in Friuli di fronte a due casi analoghi (rimasti irrisolti) la ragione per cui Mattia Del Zotto, abbia scelto di fare ricorso al tallio per avvelenare e uccidere a Nova Milanese i nonni paterni e una zia e per aver avvelenato altri cinque suoi familiari (due zii, i nonni materni e una badante). È una delle ipotesi che gli investigatori stanno cercando di accertare. 

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La ragione per cui il giovane abbia proprio scelto il solfato di tallio per mettere in pratica in suo folle piano potrebbe essere nascosta nella cascina di Varmo (Udine), dove la famiglia Del Zotto trascorreva da sempre le vacanze. In quella zona nel 1999 e nel 2000 persero la vita due uomini proprio per avvelenamento da tallio. I due casi rimasero irrisolti.

Mattia a quell'epoca aveva dieci anni, e potrebbe esserne rimasto suggestionato.

IN CARCERE CHIEDE LIBRI SULL'EBRAISMO
Ha chiesto agli operatori del carcere di Monza libri legati alla religione ebraica ed è sorvegliato a vista dagli agenti di polizia penitenziaria Mattia. Da quanto si è appreso il giovane per ora è in cella da solo, senza tv, controllato 24 ore su 24 ed ha già avuto un colloquio con lo psichiatra interno.

Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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