Se ne infischia d'essere clandestino e va in Questura come "interprete"

Giovedì 6 Luglio 2017 di Paola Treppo
Se ne infischia d'essere clandestino e va in Questura come "interprete"
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UDINE - Dopo oltre due anni dalla richiesta, ​un uomo di 36 anni, nativo del Mali, si è presentato agli sportelli dell’Ufficio immigrazione della Questura di Udine per ritirare i duplicati del permesso di soggiorno e del titolo di viaggio per stranieri, richiesti già nel 2015, perché aveva smarrimento gli originali.

All’epoca ​l’uomo non era tornato in questura per il ritiro dei documenti: era partito subito per Parigi per raggiungere i suoi parenti. Dopo un’assenza di due anni, nel corso dei quali i nuovi documenti sarebbero comunque scaduti, si è presentato in questura in compagnia di un amico, di nazionalità senegalese, che si è prestato come mediatore linguistico.

Oggi, giovedì 6 luglio, gli agenti hanno voluto verificare non solo la posizione del cittadino maliano ma anche quella dell’improvvisato interprete; è emerso che quest’ultimo non aveva il permesso di soggiorno dal 2008. Da allora si è reso responsabile dei reati di falsa attestazione e resistenza a pubblico ufficiale ed è stato più volte destinatario di decreti di espulsione, oltre a diversi ordini del questore a lasciare il territorio nazionale.

Lo straniero, che negli ultimi anni ha vissuto tra il Veneto e la Lombardia, ha ammesso, con un atteggiamento di "serafica sufficienza", di non avere mai chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno perché senza lavoro e senza soldi. I poliziotti, sorpresi dalla sfrontatezza del senegalese, un 50enne, lo hanno fotosegnalato e gli hanno ordinato di abbandonare il territorio nazionale entro 7 giorni; è stata anche inoltrata una richiesta di accertamenti alle autorità diplomatiche senegalesi in Italia. 
Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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