Platani, due grandi alberi tagliati per fare la ciclabile: scoppia la protesta

Martedì 8 Gennaio 2019 di Camilla De Mori
Platani, due grandi alberi tagliati per fare la ciclabile: scoppia la protesta
UDINE - Scegliere i platani o la pista ciclabile? Un bell'enigma per un ambientalista, che, potendo, non vorrebbe mai essere posto di fronte ad un aut aut di questo genere. Eppure, è quello che è accaduto a Udine, perché il circolo Legambiente di Udine è stato tirato per la giacchetta da più parti proprio per gli effetti del cantiere per la realizzazione della nuova pista a due ruote all'inizio di viale Palmanova. L'intervento, da circa 227mila euro, iniziato a novembre, si concluderà con la costruzione del percorso ciclabile che costeggerà la prima parte del viale.
Il sodalizio ambientalista ha fatto sapere di aver ricevuto «molte sollecitazioni in merito all'abbattimento di due enormi platani ad inizio di viale Palmanova che sono stati tagliati per far posto alla pista ciclabile in costruzione».
 
Marino Visintini puntualizza che «diverse persone che passavano per viale Palmanova, hanno protestato, vedendo l'abbattimento delle piante. Uno dei due alberi, in particolare, ci risulta fosse sanissimo». L'associazione si chiede se l'intervento non si sarebbe potuto «evitare ricercando altre soluzioni alternative tecniche per rendere compatibile la pista ciclabile con il mantenimento di questi due monumenti naturali».
Visintini assicura che non è finita qui: «Ci ragioneremo anche con qualche esperto, per capire se non si sarebbe potuto evitare di fare da quella parte della strada quel pezzo di ciclabile o, invece, non avrebbe avuto più senso farla sull'altro lato».
Ma il vicesindaco nonché assessore ai lavori pubblici del Comune di Udine Loris Michelini, ha una risposta pronta per la domanda retorica di Legambiente: «Non era possibile mantenerli, con il progetto della ciclabile - assicura -. C'è comunque un programma di piantumazione di nuovi alberi in tutta la città. Man mano che toglieremo le piante dove ostruiscono il passaggio, sia sulle ciclabili sia sui marciapiedi, ne pianteremo altri, di più basso fusto, dov'è possibile, a partire dai parchi e dalle aree verdi. La linea è quella di sistemare e mettere in sicurezza i marciapiedi, dove oggi, a causa delle radici, non possono passare le mamme con le carrozzine e i disabili. Non si può permettere che la gente sia costretta a scendere in strada per poi risalire sul marciapiede». Quanto alle ciclabili in particolare, secondo Michelini, con la presenza di alberi un po' troppi invadenti a ridosso di una pista a due ruote, «c'è il rischio che fra un anno o due si ritrovi la pista non percorribile per colpa degli alberi».
I ciclisti, per parte loro, vorrebbero ancor meno fare i conti con l'aut aut di cui sopra (della serie, meglio salvare i platani o fare una ciclabile?). «Premetto che del fatto di viale Palmanova non sono informato. Spero e auspico molto fortemente che nel futuro si cerchi - e sono sicuro che, se si cerca bene, una soluzione la si trova - un modo per salvare entrambi, sia gli alberi sia la pista ciclabile», si limita a commentare Paolo Attanasio, presidente di Abicitudine Fiab.
 
Ultimo aggiornamento: 12:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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