Pesticidi e strage delle api, centinaia di agricoltori accusati di disastro colposo

Mercoledì 10 Ottobre 2018 di Giuseppe Pietrobelli
Pesticidi e strage delle api, centinaia di agricoltori accusati di disastro colposo
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UDINE - Gli agricoltori preferiscono patteggiare. L'accusa di aver causato la moria di api nelle campagne friulane utilizzando pesticidi è stata raddoppiata dal pubblico ministero Viviana Dal Tedesco, che ha scoperto una nuova sostanza utilizzata in modo proibito. Ma 21 coltivatori del mais, piuttosto che affrontare il processo, hanno preferito trovare un accordo giudiziario, con la fissazione di una pena di 7 mesi e 16 giorni, nel caso di contestazione riguardante entrambi i pesticidi. In un caso solo se la sono cavata con 3 mesi e 16 giorni per i neonicotinoidi e con 4 mesi con il Mesurol. Ma questa è solo l'avanguardia di un plotone ben più nutrito di agricoltori che si troveranno a dover far fronte a una contestazione di disastro ambientale colposo. Perché gli accertamenti hanno portato ad individuare qualche centinaio di altri proprietari di terreni che avrebbero utilizzato gli stessi metodi di protezione del mais ed evitato di rispettare le norme di sicurezza ambientale. E così è probabile che nelle prossime settimane l'elenco degli indagati si allunghi a dismisura, dando vita a una nuova super-inchiesta. Sotto osservazione, infatti, anche i trattamenti delle viti e dei prodotti che vengono utilizzati per proteggere la crescita dell'uva.

 
LE ACCUSEGli imputati comparsi davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Udine dovranno, inoltre, risarcire gli apicoltori per un danno davvero imponente. Ad esempio, a Basiliano e Bicinicco, in provincia di Udine, gli uomini del Corpo Forestale Regionale del Friuli Venezia Giulia, avevano scoperto che nel periodo della semina del mais su 400 alveari, le api da miele erano calate da 60mila insetti per arnia ad appena 10-20mila. In altre località avevano filmato migliaia di api che, dopo essere rientrate dalla ricerca di polline o di acqua per approvvigionare la colonia, avevano cominciato a tremare, prima di morire. Un'ecatombe. Il magistrato, competente per reati ambientali, sei mesi fa aveva contestato l'utilizzo dei soli neonicotinoidi a carico di 38 persone, ordinando il sequestro di una ventina di aziende agricole. Ma poi l'analisi delle piante aveva portato alla scoperta dell'uso anche del Mesurol nei semi di mais. La sostanza non è proibita, ma richiede una serie di accorgimenti. Non inibisce il senso dell'orientamento, ma avvelena le api che la portano negli alveari prima di cominciare a tremare e morire.
LE PRECAUZIONII coltivatori dovrebbero utilizzare metodi che limitino la dispersione nell'aria. Non vanno impiegati nei periodi in cui le api sono in piena attività. Non si deve sfalciare l'erba nel periodo della fluorescenza. Andrebbero usati attrezzi per realizzare l'incorporamento del seme nel terreno e lo smaltimento dei sacchi con le sementi andrebbe fatto evitando la dispersione nell'ambiente. Campioni di miele, cera e favi sono stati esaminati, su incarico della Procura, dall'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che ha sede a Padova. Il risultato è preoccupante perché è stata riscontrata la presenza del principio attivo anche di altri insetticidi e in maniera spropositata. Il fenomeno della scomparsa ciclica delle api per la prima volta, in una inchiesta penale per disastro ambientale, viene attribuito non a un mistero della natura, ma all'attività umana e alle metodiche applicate alla concia del mais. A uccidere le api è l'uomo. E non soltanto in Friuli, come sta accertando l'inchiesta, ma anche in zone del Veneto. La conseguenza è un danno anche alla salute umana.
Ultimo aggiornamento: 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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